mercoledì 30 novembre 2011

Max Roach: un altro grande vecchio se ne và

Pubblicato venerdì 17 agosto 2007

Ieri 16 agosto, all'età di 83 anni, è morto Max Roach, il più grande batterista, non solo jazz, di tutti i tempi.
Egli ha attraversato da protagonista oltre sessant'anni di storia del jazz, suonando con tutti i più grandi musicisti da Duke Ellington a Charlie Parker, da Miles Davis a Charles Mingus, da Clifford Brown a Sonny Rollins, da Cecil Taylor a Anthony Braxton, solo per citarne alcuni. Inoltre si è distinto per il costante impegno nella lotta per l'emancipazione degli afro-americani ed in quella contro l'apartheid in Sud Africa. Alcune sue opere sono dei veri e propri manifesti politici, come il famosissimo We Isist! Freedom Now Suite.
Mesi orsono gli dedicai già una pagina (qui).
Nato a New York il 10 gennaio 1924, inizia a studiare musica fin da giovanissimo, a 16 anni già suona saltuariamente in orchestre importanti. Di lì a poco comincia a frequentare la 52nd Street e partecipa alle jam sessions dove viene notato da Kenny Clarke che lo introduce nel mondo del jazz.
Nel 1944 suona già con i grandi del be-bop, nella foto qui sotto lo vediamo appena ventenne con baffetti ed occhiali con il quintetto di Charlie Parker e Miles Davis.



Nel 1953 è già il più grande di tutti e partecipa allo storico incontro alla Massey Hall di Toronto con Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Bud Powell e Charles Mingus, qui ritratti durante il concerto.


Da allora la sua carriera è rappresentata da una interminabile serie di successi sia in concerto che su disco, che non stiamo qui ad elencare.





Per non venir  meno alla consuetudine ormai consolidata di corredare le pagine con qualche video, ho scelto due filmati lontani fra loro nel tempo.
Nel primo, realizzato nel 1964, lo troviamo con la moglie di allora Abbey Lincoln, durante una tournée in Europa. Il brano è Driva Man (preceduto da un accenno a Love for Sale), tratto dal già citato We Insist!.



Il secondo, di una ventina d'anni dopo, ci presenta invece uno dei suoi tipici "a solo"



Negli ultimi anni, colpito dal morbo di Alzheimer, aveva quasi completamente smesso di suonare.

Nessun commento:

Posta un commento