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martedì 6 dicembre 2011

Omara Portuondo & Maria Bethania: un incontro straordinario

Pubblicato domenica 20 aprile 2008

Un amico brasiliano che conosce il mio interesse per la musica del suo paese e per gli incontri vocali di grandi artisti mi ha segnalato un disco bellissimo uscito il mese scorso: Omara Portuondo & Maria Bethania (Biscoito Fino, Brasil 2008).



Un incredibile incontro di due straordinari talenti musicali latino-americani: la brasiliana Maria Bethania e la  cubana Omara Portuondo. L'idea di questo disco nacque tre anni fà in occasione della tournée della cantante cubana, musa del Buenavista Social Club, nel corso della quale le due cantanti ebbero modo di incontrarsi ed esibirsi insieme.
Il CD, che io sappia, non è ancora in commercio in Italia, ma chi fosse interessato può cercare, come ho fatto io, su internet e con un pò di pazienza entrarne in possesso.
Questa felice combinazione di musica brasiliana e cubana, eseguita da due straordinarie artiste, offre una serie di emozioni musicali e poetiche. In alcuni casi le due si esibiscono in duetto nella propria lingua, in altre cantano entrambe in spagnolo, mentre una parte del disco contiene esibizioni individuali, tutte di altissimo livello.
Un idea, anche se molto parziale, possono darla i due video, di qualità modesta, che propongo di seguito, tratti da un concerto successivo all'uscita del disco.
I due brani eseguiti: Voçe e Talvez sono contenuti nel disco:




In sintesi un disco tutto d'ascoltare non solo per la musica, infatti  alcuni testi sono di qualità eccellente e di facile comprensione anche per chi, come me, abbia una modestissima infarinatura delle due lingue neo-latine.

venerdì 2 dicembre 2011

Ella Fitzgerald e il duetto vocale

Pubblicato mercoledì 26 settembre 2007 


Proseguendo nell'arricchimento dei post sul Duetto vocale nel Jazz torniamo sulla grande Ella Fitzgerald che con Armstrong ha primeggiato in questo genere di performances. In questo video degli anni '50 la vediamo assieme a Nat King Cole, ospite del Nat King Cole TV Show, in una divertente interpretazione del classico It's Alright with Me di Cole Porter.


La sua grande versatilità vocale e la straordinaria vivacità sono confermate da questa brevissima clip di 30" con un altro grande vocalist Mel Torme.


Finora l'abbiamo vista duettare con voci maschili, ma anche con le partners femminili non se la cavava niente male, come ci dimostra questa "blues medley" con Dinah Shore ripresa agli inizi degli anni '60. L'orchestra che le accompagna è quella di Nelson Riddle, veramente straordinaria. 


Concludiamo questa breve rassegna spostandoci negli anni '80 dove la ritroviamo in una eccezionale performance a tre con altre due grandi: Peal Bailey, la padrona di casa, e la "divina" Sarah Vaughan.

giovedì 1 dicembre 2011

Frank Sinatra & Louis Armstrong


Pubblicato martedì 25 settembre 2007

Da tempo cercavo questo video e finalmente l'ho trovato.
Si tratta di quel Birth of the Blues ripreso dursnte uno show televisivo del 1957, cui feci cenno nel mio post su Il duetto vocale nel jazz: ancora Louis Armstrong (qui).
I due sono in gran forma, l'esecuzione è eccellente e lo spettacolo è assicurato.



Frank Sinatra & Tom Jobim: due re Mida della musica

Pubblicato giovedì 20 settembre 2007


Continuiamo con l'arricchimento del progetto "Il duetto vocale nel jazz", anche se questa volta sarebbe più corretto dire "...nel jazz e dintorni" in quanto il video scelto ci presenta due artisti che non sono veri e propri  jazzisti, anche se con il jazz hanno sempre avuto saldi legami.
Si tratta di Frank Sinatra (1915 - 1998) e Antonio Carlos Jobim (1927 - 1994), due dei più straordinari e irripetibili fenomeni del panorama musicale del secolo appena trascorso.
Su Sinatra c'è poco ancora da dire, come indica l'appellativo "the Voice" è stato e resta il migliore e difficilmente ne arriverà uno che possa eguagliarlo.
Tom Jobim è stato colui che ha rivoluzionato la cosiddetta MPB (musica popolare brasiliana) al punto da far dire al grande maestro Vinicius de Moraes che «esiste una musica brasiliana prima di Jobim e una dopo Jobim».
Il filmato è stato realizzato nel 1967 all'epoca del boom della Bossa Nova, quando tutto veniva arrangiato "a bossa nova" e i due avevano appena realizzato uno storico album Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, che ebbe un successo straordinario.





I puristi storceranno il naso in quanto si trattava di una delle tante operazioni discografiche a fini commerciali, ma i due erano come re Mida e tutto quello che toccavano diventava oro, sia economicamente, sia artisticamente, guardare per credere.


Frankie & Ella: mitici duetti


Pubblicato martedì 18 settembre 2007

Diversi mesi fà ho dedicato ben tre pagine al duetto vocale nel jazz: una a Louis & Ella (qui), una ancora a Louis Armstrong (qui) e una a Bing Crosby e Frank Sinatra (qui). In esse avevo inserito alcune pagine di una ricerca da me avviata tempo addietro e tuttora in stand by in attesa di trovare lo stimolo necessario per proseguirla.
In quelle pagine, per mie carenze tecniche del momento, mancavano completamente files audio e video. Poiché non avrebbe senso inserirli ora per allora ed avendo però, nel frattempo ritrovato alcuni miei vecchi video che possono in parte completare quelle lacune, ho pensato di metterli comunque in rete, cominciando da Sinatra ed Ella Fitzgerald, artisti ripetutamente citati in quelle pagine. In particolare riferendomi a loro mi rammaricavo del fatto che i due, visti i risultati dei loro incontri estemporanei, non fossero mai stati riuniti in sala d'incisione, dal loro connubio sarebbe senz'altro scaturito qualcosa d'eccezionale.
Nei tre video che ho scelto, che confermano quelle mie affermazioni, i due si cimentano in alcune straordinarie performaces, degne di attenzione sia per le eccezionali qualità vocali, sia per la verve scenica. Due straordinari artisti, veri geni dell' entertainement.
Il primo brano, realizzato nel 1959, è una gustosa parodia del famoso standard We Can Be Friends, tratto da un Frank Sinatra TV Show.


Gli altri due sono tratti da uno Special televisivo realizzato 8 anni dopo, nel 1967, diffuso anche in VHS e poi in DVD, in cui i due si cimentano prima in una vivace versione di Goin' Out of My Head e successivamente in un collage di standards.





Interessante anche l'evoluzione estetica negli anni della Fitzgerald da paciosa ed abbondante quarantenne, a raffinata ed elegante cinquantenne.

giovedì 17 novembre 2011

Il Duetto Vocale nel Jazz: Bing Crosby & Frank Sinatra


Sia Bing Crosby (the Crooner),che Frank Sinatra (the Swooner) hanno avuto una lunga consuetudine di incontri vocali con altri cantanti, ed anche, più di una volta, fra di loro, soprattutto in spettacoli radiofonici. Nella prima metà degli anni ’40 i due animarono molte trasmissioni dell’Armed Forces Radio Services (AFRS), nelle quali si esibirono in gustosi siparietti vocali ed in duetti[1]. Tuttavia tutto il materiale disponibile si riferisce a canzoni natalizie o a canzoni melodiche che nulla hanno a che fare col jazz. Fra queste merita comunque di essere ricordata una medley comprendente fra l’altro un eccellente As Times Goes By[2]. Come abbiamo già visto, nella pagina dedicata ad Armstrong, i due si incontrarono anche sul set del film High Society e cantarono insieme  Well, Did You Evah? ; anche in questo caso siamo di fronte ad una simpatica canzoncina infarcita di citazioni musicali, eseguita con brio dai due, ma di scarso interesse jazzistico. Le cose però cambiano, per entrambi, se ci si riferisce invece agli incontri con altri artisti, infatti nelle discografie di entrambi è possibile trovare alcuni pezzi jazzisticamente interessanti.
 
Per quanto riguarda Bing Crosby, va innanzitutto ricordato che i suoi esordi artistici avvennero proprio come membro di un duo vocale formato con l’amico Al Rinker (fratello della cantante Mildred Bailey) con il quale si esibiva in giro per la California. Il loro esordio discografico avvenne nel 1926 con un breve coretto nel brano I’ve Got the Girl eseguito dalla “Don Clark’s Baltimore Hotel Orchestra”[3]. Da lì a poco vennero scritturati da Paul Whiteman, entrando a far parte di una delle più famose orchestre dell’epoca che annoverava fra i suoi membri musicisti del calibro di Bix Biederbecke, Jimmy e Tommy Dorsey, Eddie Lang, Joe Venuti e molti altri ancora. Nell’ambito dell’orchestra il duo si trasformò presto in trio, i famosi “Rhythm Boys”. Questa esperienza lascerà il segno nella carriera di Bing, che pur essendo essenzialmente un cantante melodico non disdegna ogni tanto di immergersi in atmosfere jazz, ed, in particolare, nei duetti trasmette anche ai suoi partners la sua swingante musicalità ed il suo ineffabile humor. Grazie alla sua lunga carriera ed alla sua straordinaria popolarità, tra dischi, radio e cinema, riuscirà a confrontarsi con quasi tutto il gotha artistico-musicale statunitense ed in particolare hollywoodiano[4]: dalla signorile eleganza di Fred Astaire[5] al fascino sensuale di Peggy Lee, dalla morbida voce con inflessioni sudiste di Dinah Shore alla comicità garbata di Bop Hope, dalla prorompente vivacità di Judy Garland all’incontro, nei secondi anni ’40, con il redivivo maestro ispiratore della sua adolescenza: Al Jolson[6], solo per citarne alcuni.
   Maggiore attenzione meritano invece gli incontri con alcune colleghe, che hanno prodotto delle performances di notevole valore artistico. Innanzi tutto quelli con Ella Fitzgerald, altra artista che amava molto cimentarsi in incontri con i colleghi. I due incisero molti brani insieme, non solo di jazz, ma in particolare meritano di essere citati Basin Street Blues con Red Nichols alla tromba,  Way Back Home accompagnati dai Mills Brothers[7], ed uno straordinario Memphis Blues[8] in cui ai due si aggiunge Louis Armstrong.
Altre due partners ideali per Bing furono negli anni ’30-40 Connie Boswell, e negli anni ’50 Rosemary Clooney che «come nessun’altra riescono ad assecondare il senso della commedia, ad emularne il relax, la capacità di distendersi e divertirsi nello spazio di una canzone»[9]
Connie Boswell (1907- 1976) (o Connee secondo lo spelling adottato in un secondo tempo), cantante bianca di New Orleans, costretta sulla sedia a rotelle da un grave incidente in tenera età (e non dalla poliomielite, come viene spesso scritto), nota anche come leader delle Boswell Sisters, gruppo vocale formato con due sorelle, ebbe negli anni ’30 frequenti rapporti musicali con Crosby, sia come solista, che col trio. Il particolare feeling creatosi fra i due porterà ad una collaborazione che, iniziata con il trio nel 1932 con Lawd, You Made the Night Too Long[10], si protrarrà per circa vent’anni e si concluderà nel 1952 con That’s a Plenty[11].
Oltre che in sala d’incisione i due si incontrarono spesso anche in numerosi spettacoli radiofonici ed ebbero una notevole popolarità. I loro successi vengono ancora oggi pubblicati, tuttavia non esiste una specifica raccolta dei brani eseguiti insieme, pertanto questi vanno ricercati nella sterminata discografia di Crosby o nei diversi album della Boswell.
Dall’ascolto di alcuni brani jazzisticamente più interessanti come: Bob White, Watcha Gonna Swing to Night[12], del 1937, loro maggior successo discografico, con un gustoso testo di Johnny Mercer, Basin Street Blues[13]sempre del 1937, Yes, Indeed e Tea for Two[14]del 1940 con i “Bob Cats” di Bob Crosby, fratello di Bing, ci si può rendere conto dello straordinario swing e dell’ affiatamento musicale che univa questi due artisti.
 
Nel 1954 sul set del film White Christmas, diretto da Michael Curtiz, e musicato da Irving Berlin, Bing incontra un’altra protagonista dello show business hollywoodiano Rosemary Clooney (1928 -2002), affermata cantante e attrice d’origine irlandese[15], all’epoca molto nota anche in Italia per il suo hit Mambo Italiano (1954) e moglie della star hollywoodiana di origine portoricana, José Ferrer[16]Musicalmente anche Rosemary nasce come componente di un duo vocale con la sorella Betty, le Clooney Sisters, gruppo stabile dell’orchestra di Tony Pastor. Nel 1949 la sorella Betty lascia il gruppo e Rosemary resta nell’orchestra come solista. Nel 1951 grazie al successo del suo primo singolo Come On - A My House[17] inizia una brillante carriera artistica. Dotata di una vocalità ricca, morbida e profonda, nonostante la notevole differenza d’età diventa la partner ideale per Bing Crosby, con il quale inciderà moltissimi dischi. Anche se il suo repertorio sia prevalentemente leggero, neppure lei disdegnerà frequenti incursioni nel jazz esibendosi con Benny Goodman, Duke Ellington, Woody Herman, Count Basie e molti altri. Questa affinità renderà possibile ai due di realizzare una serie di eccellenti brani dal sapore jazzistico.[18]



Torniamo ora a Frank Sinatra, altro artista che nella sua carriera si è dedicato spesso ai duetti, soprattutto negli spettacoli radiofonici e televisivi dei quali per decenni è stato protagonista e nei quali ha incontrato, come già Bing Crosby, un’innumerevole quantità di artisti: da Tony Bennett, a Rosemary Clooney, da Tom Jobim a Ella Fitzgerald, improvvisando sempre gustosi siparietti di grande qualità artistica[19]. Nel caso della Fitzgerald, in particolare, il cruccio resta che i due, visti i risultati dei loro incontri estemporanei, non siano mai stati riuniti in sala d’incisione. Dal loro connubio sarebbe senz’altro scaturito qualcosa d’eccezionale.


Alla soglia degli ottant’anni, Sinatra venne coinvolto in una operazione commerciale di dubbio gusto, anche se molto remunerativa, con due CD Duets (1993) e Duets II (1994) nei quali gli vennero affiancati una serie di cantanti, fra i cui alcune delle più famose pop stars del momento (Bono, Louis Miguel, Gloria Estefan e altri ancora). Duetti costruiti, prevalentemente, mettendo insieme esecuzioni avvenute separatamente e poi montate in studio e che pertanto perdono l’immediatezza e la spontaneità del rapporto diretto e dello stimolo reciproco che dovrebbero caratterizzare il vero duetto.




[1] Una casa discografica statunitense la HLC ha iniziato a riproporre in CD-Rom alcune di queste trasmissioni, ma per ora, nessuna con i due artisti insieme. Chi fosse interessato può consultare il sito www.footlight.com
[2] In Frank Sinatra & Friends, CD Hallmark, track n. 21
[3] Chi avesse la curiosità di ascoltare questo esordio discografico può collegarsi con il sito www.kcmetro.cc.mo.us/pennvalley/Biology/lewis/crosby/bing.htm 
[4] Molti di quegli incontri sono stati raccolti dalla britannica Avid Music in un 2 CD Box Bing Crosby and his Hollywood Guests AVC626, prevalentemente tratti da trasmissioni radiofoniche.
[5] Nel 1975 i due vennero riuniti in sala d’incisione per riproporre quei loro duetti, un revival gradevole che però evidenzia impietosamente il trascorrere del tempo ed il conseguente logoramento delle voci dei due artisti ormai ultrasettantenni.
[6] Anche questi incontri sono disponibili in un altro 2 CD Box sempre della Avid Music Bing Crosby with Judy Garland & Al Jolson AVC625 sempre tratto da trasmissioni radiofoniche.
[7] questi due brani sono reperibili assieme a molti altri nell’album “My Happiness” PARCD 002.
[8] In Louis Arstrong Wonderful Duets , CD AMSC 37 (2002), track 25
[9] Luciano Federighi  Cantare il Jazz, cit. p. 55
[10]In  Bing Crosby-Everybody Loves My Baby CD Pro Arte 1999, track 8
[11] In Bing Crosby and his Gal Pals, CD Riff City, 2004 track 5
[12] Reperibile sia su Bing Crosby-The Legendary Years 193 to 1957, Box di 4 CD MCA Records, CD2 track 6, sia su Connee Boswell- Heart & Soul, Living Era 1997 track 11.
[13] Sempre su Connee Boswell- Heart & Soul, cit., track 10
[14] In Bing Crosby-It’s Easy to Remember, Proper Box 4 CD, 2001, CD3 tracks 6 e 7.
[15] Il divo hollywoodiano George Clooney è suo nipote, figlio del fratello.
[16] Oscar nel 1950 come miglior attore protagonista per Cyrano di Bergerac di Michael Gordon, e una nomination nel 1952 per l’interpretazione di Toulouse –Lautrec nel film di John Huston Moulin Rouge.
[17] In Rosemary Clooney-16 Biggest Hits, CD Sony, track 6
[18] Nel 2005 la Platinum Disc ha pubblicato un doppio CD Bing Crosby & Rosemary Clooney contenente tutte le loro incisioni più famose.
[19] Diversi di questi incontri sono ascoltabili in Frank Sinatra & Friends, cit., e in FrankSinatra:Duets with the Ladies CD Castle Pulse e in Frank Sinatra Duets with the Dames CD Capitol/EMI (Disponibile anche in DVD)

Il Duetto Vocale nel Jazz: ancora Louis Armstrong


Pubblicato sabato 17 marzo 2007

Con questa nuova pagina completiamo l’esame dell’apporto di Louis Armstrong al duetto vocale nel jazz.
Fra le molte altre cantanti con le quali Armstrong ha duettato c’è un’altra grande signora del jazz: Billie Holiday (1915-1959).
La Decca, infatti, dopo averlo fatto duettare per la prima volta nel 1946 con Ella Fitzgerald, volle fare un nuovo esperimento affiancandogli un’altra grande cantante della propria scuderia.


I due nel 1947 si erano incontrati sul set del film New Orleans (Titolo italiano: La città del Jazz), ma nei tre brani musicali in cui compaiono insieme (Do You Know What It Means…, The Blues Are Brewin’ Farewell to Storyville) canta solo Billy, mentre Louis si limita a suonare la tromba ed a dirigere la band.
Il 30 settembre 1949 i due artisti si trovarono in studio a New York, con l’orchestra di Sy Oliver e registrarono due brani[1]:
-You Can’t Lose a Broken Heart
-My Sweet Hunck of Trash.
Il risultato non fu esaltante, la sensibilità artistica dei due personaggi era molto diversa e l’incontro non venne più replicato.
Nel primo brano i due si limitano ad esporre il tema uno dopo l’altro senza interagire e le voci si sovrappongono in un paio di battute finali, niente di memorabile come duetto, anche se le prestazioni individuali sono eccellenti.
Nel secondo invece, grazie anche al divertente e spiritoso testo, Armstrong può sfoggiare le sue caratteristiche di interlocutore scherzoso, riuscendo a stimolare la partner, con un risultato più apprezzabile, che tuttavia merita di essere ricordato più che altro per la sua unicità.
Per restare ad Armstrong, un vero maestro anche in questo genere di “performances”, meritano di essere ricordati anche i suoi duetti con alcuni partners maschili come Bing Crosby, Frank Sinatra e primo fra tutti Jack Teagarden (1905-1964). Il trombonista texano di origine tedesca, nella seconda metà degli anni quaranta, era entrato a far parte degli “All Stars” di Armstrong e grazie a «la sua pigra enunciazione baritonale dal “drawl” sudista e al languido blues feeling»[2] divenne il compagno ideale, una specie di “alter ego” di Ella Fitzgerald, per memorabili duetti. Meritano in particolare di essere ricordati: Jack-Armstrong BluesBasin Street Blues e soprattutto quel Rockin’ Chair che divenne presto il loro cavallo di battaglia, replicato ogni sera con successo nelle tournée in giro per il mondo.

Passiamo ora ad esaminare i rapporti, molto diversi, con Bing Crosby e Frank Sinatra, due vere “stars” dello “show business” statunitense.
Con Bing Crosby (1903-1977) vi fu una lunga e proficua collaborazione, che si protrasse per anni, nata da un incontro hollywoodiano del 1936 e che produsse un bellissimo Pennies from Heaven[3] con l’orchestra di Jimmy Dorsey, “leit motiv” dell’omonimo film. Da allora i due si incontrarono spesso, soprattutto in spettacoli radiofonici dai quali nacquero diversi duetti poi divenuti famosi e successivamente raccolti su disco[4]. Meritano in particolare di essere ricordati Lazy River, Lazy Bones, Let’s Sing Like a Dixieland Band e soprattutto quel Gone Fishin’ del 1951 ritenuto unanimemente il loro pezzo migliore, jazzisticamente parlando.
Nel 1956 i due si trovarono nuovamente sul set di High Society, un film musicale scritto da Cole Porter, che vedeva anche la partecipazione di Frank Sinatra, oltre alla spendida Grace Kelly. Nell’occasione essi duettarono in un divertente You has Jazz, mentre nell’altro brano eseguito insieme, I love Samantha, Armstrong si limita a suonare, da par suo, la tromba.

Il 5 luglio 1960 i due vennero riuniti in sala d’incisione dalla MGM sotto la direzione di Billy May e registrarono 12 brani poi raccolti in un album dal titolo “Bing & Satchmo”. Alcuni di questi brani erano stati cantati dai due già molte volte, mentre altri erano delle novità, come ad esempio The Preacher il noto brano di Horace Silver. Il disco purtroppo almeno fino ad ora non è stato ancora ripubblicato su CD e pertanto i brani in esso contenuti sono difficilmente reperibili.


Degli incontri di Frank Sinatra (1915-1998) con Armstrong, che non furono molti, solo di due ne è rimasta traccia discografica. Nel 1954 i due si incontrarono in sala d’incisione per registrare Ad-lib Blues[5], un brano che avrebbe dovuto far parte della colonna sonora di un lungometraggio a cartoni animati “Finian’s Rainbow, che non venne mai realizzato. Il 13 ottobre del 1957, si incontrarono nuovamente nello spettacolo televisivo “Edsel Show[6], dove duettarono in Birth of the Blues[7]. Due veri pezzi da antologia. Nel primo breve brano, poco meno di due minuti, i due improvvisano un blues senza parole, che mette in evidenza un grande feeling ed una straordinaria sensibilità al blues anche da parte di Sinatra. Il secondo e più noto brano, vede i due esibirsi davanti al pubblico televisivo in un altro brano degno, come afferma lo stesso Sinatra, di entrare nella storia del blues.


[1] Si trovano nel doppio CD “Billie Holiday – The Complete Decca Recordings” CD2 tracks 16 e 17
[2] Luciano Federighi, Le Grandi Voci della Musica Americana, Mondadori, Milano, 1997, p.27
[3] in Bing Crosby and Some Jazz Friends, CD MCA, track 7
[4] Parte di questi incontri vennero pubblicati su LP anche in Italia “Louis Armstrong & Bing Crosby Live” (FAMILY SFR-DP-665), disco ormai introvabile. Attualmente alcuni di quei duetti si trovano in CD nell’album “Fun with Bing & Louis (1949-51)” Jasmine Music 336, che comprende anche vari brani non in duo.
[5] in Frank Sinatra, The Soundtrack Sessions, CD BRAVURA, 1994 track n.12
[6] Negli anni ’50 e ’60 vi furono altri incontri televisivi: il 1 gennaio 1952 nel corso del “Frank Sinatra Show” duettarono in Lonesome Man, il 13 novembre 1957 sempre nell’Edsel Show” cantarono South of the Border, ma di queste esibizioni non è rimasta traccia, se non negli archivi delle emittenti televisive che almeno per ora non le hanno rese pubbliche.
[7] In Frank Sinatra & Friends, CD Hallmark, track n.13

Il Duetto Vocale nel Jazz: Louis & Ella


Pubblicato giovedì 15 marzo 2007

Il Jazz nasce come musica vocale in quanto fonda le sue radici nel canto degli schiavi nelle piantagioni, nel canto religioso ( gli spirituals ed i gospels) ed in quello profano (i blues, gli shouts, i worksongs) degli afroamericani, e nel tempo si è sviluppato come musica vocale «strumentalizzata», in quanto all’inizio «molti suonatori di strumenti a fiato imitavano il suono della voce umana con il loro strumento. Questo appare evidente, per esempio, nei suoi growl della tromba e del trombone dell’orchestra di Duke Ellington»[1]. Andando avanti nel tempo, soprattutto con il vocalese, il canto jazz è divenuto, a sua volta, gradualmente musica strumentale vocalizzata.
La voce è stata quindi il primo e più diffuso strumento per fare jazz.
 
Il duetto vocale è una particolare forma di interpretazione o improvvisazione che richiede uno speciale equilibrio ed un preciso dosaggio delle caratteristiche vocali dei due interpreti. Nel jazz per duetto vocale di solito s’intende l’incontro di due artisti, più o meno della stessa importanza, che si cimentano nell’esecuzione di un brano, integrandosi e sfidandosi in una specie di “interplay” vocale. L’esecuzione può essere sincronica, ossia le voci procedono all’unisono o sullo stesso ritmo, oppure in sequenza, con scambi e alternanze fra i due interpreti. I due interpreti devono distinguersi per timbro o ruolo vocale (voce maschile/voce femminile, voce bassa e ruvida/voce acuta e limpida, ecc.).
Le discografie annoverano centinaia e centinaia di questi incontri, non tutti felici, alcuni addirittura da dimenticare.
 

Il risultato più straordinario, la perfezione assoluta però la troviamo nell’incontro fra due artisti eccezionali: Louis Armstrong (1901–1971) ed Ella Fitzgerald (1917-1996) riuniti ripetutamente in sala d’incisione nella seconda metà degli anni ’50 dallo straordinario intuito di Norman Granz, allora “patron” della Verve.
Armstrong si è spesso cimentato, fin dagli inizi della sua carriera, in questo genere di “performances”[2]sia con le cantanti che si alternavano nei gruppi in cui suonava, sia con colleghi dell’orchestra o altri cantanti. Particolare menzione meritano i suoi duetti con il trombonista Jack Teagarden o con cantanti famosi come Bing Crosby o Frank Sinatra, sui quali torneremo più avanti.
Anche con Ella Fitzgerald, prima di quest’occasione, aveva duettato più di una volta, con risultati sempre molto gradevoli. In particolare meritano di essere ricordati: uno scherzoso The Frim Fram Sauce ed un più romantico You Won’t Be Satisfied del 1946 incisi per la Decca con l’orchestra di Bob Haggart. Nel 1950, sempre per la Decca con l’orchestra di Sy Oliver, incidono uno splendido Dream a Little Dream cavallo di battaglia di Ella, che prefigura quelli che saranno i risultati delle future incisioni Verve. L’anno successivo ancora per la Decca eseguono un bellissimo brano di Johnny Mercer Oops![3], questa volta con l’orchestra di Dave Barbour.
Nel 1956 Norman Granz aveva appena creato la nuova etichetta discografica Verve ed essendo anche da molti anni il manager di Ella aveva avuto gioco facile a farla incidere con la sua casa discografica. Egli inoltre, memore dei suoi precedenti successi come organizzatore del famoso “Jazz at the Philarmonic”, amava riunire insieme artisti famosi per delle speciali sedute d’incisione, e per Ella il partner ideale era Armstrong.
Così il 16 agosto 1956 a Los Angeles venne realizzata una prima serie d’incisioni con una ritmica “stellare”: Oscar Peterson al pianoforte, Herb Ellis alla chitarra, Ray Brown (consorte di Ella) al basso e Buddy Rich alla batteria. La scelta del repertorio cadde su una serie di “standards” e di canzoni molto noti. Un’operazione commerciale studiata nei minimi particolari per soddisfare i gusti di un vasto pubblico. Il risultato artistico però fu superiore alle aspettative, e quegli undici brani racchiusi nell’album intitolato Ella and Louis sono diventati dei classici nella storia del jazz.
Il successo commerciale dell’iniziativa fu straordinario non solo negli USA e l’anno dopo l’astuto Granz decise di ripetere l’esperienza, questa volta però le sedute di incisione furono ben quattro, due di altri “standards” e canzoni (il 23 luglio e il 13 agosto 1957) sempre con lo straordinario quartetto di Oscar Peterson, leggermente modificato rispetto all’anno precedente, che verranno incluse nell’album Ella and Louis Again, e due con l’orchestra di R. Garcia (il 18 e il 19 agosto) per la realizzazione di un doppio album contenente una selezione dell’opera gershwiniana Porgy and Bess. Ancora una volta il risultato fu superiore alle migliori aspettative, ed anche questi nuovi albums divennero dei classici, ed ancora oggi vengono regolarmente ristampati e sono sempre facilmente reperibili anche in un unico cofanetto contenente tutte le incisioni.
Il motivo del successo risiede non tanto nella popolarità del repertorio, quanto nello straordinario “mix” vocale dei due interpreti, nel fascino del «macroscopico contrasto timbrico fra le due voci, in parallelo con una affinità poetica di fondo»[4] come ha osservato il maggior esperto italiano di jazz vocale.


[1] Joachim Ernst Berendt, Il Libro del Jazz, Garzanti-Vallardi, Milano, 1979, p. 318
[2] Nella sterminata discografia di Armstrong esistono numerose raccolte che contengono un florilegio di questi incontri. Le più recenti e più facilmente reperibili sono: Louis Armstrong Wonderful Duets (CD AMSC737) del 2002, Louis Armstrong:36 Legendary Duets (2CD SET EXCEL 258) del 2003, che contiene anche incontri non solo vocali, ed il recentissimo Duets with Louis Armstrong and Friends (Blue Moon 2006).
[3] Tutti i duetti Decca, tranne quest’ultimo, si trovano nel Box di 4 CD “Ella Fitgerald -The Legendary Decca Recordings”. Questo si trova nel CD Sagajazz 02 “Louis Armstrong meets the Girls” (track 23).
[4] L. Federighi, Cantare il jazz, Laterza, Roma-Bari, 1986, p.80

Carmen McRae & Betty Carter: Vocal Summit

Pubblicato lunedì 26 febbraio 2007

Sono trascorsi vent'anni da quel febbraio 1987 allorché, sul palcoscenico del Great American Music Hall di S. Francisco, per tre serate consecutive si esibirono, accompagnate solo dalla sezione ritmica, due delle più straordinarie cantanti del panorama jazzistico di quegli anni: Carmen McRae, allora sessantasettenne e Betty Carter, di dieci anni più giovane.
Il meglio di quelle serate, 8 tracce, venne pubblicato un paio d'anni dopo in un LP prodotto dalla stessa Great American Music Hall (GAMH 2706).
In anni più recenti, fortunatamente, la Verve lo ha ripubblicato in CD, arricchito di 4 tracce, dando così adeguata diffusione a questo vero e proprio summit vocale, un evento musicale che tutti gli appassionati dovrebbero ascoltare.
Di fronte ad un pubblico entusiasta le due artiste si confrontano in una serie di duetti su standards famosi alternando scat a lirismo con impareggiabile maestria, stimolandosi reciprocamente, senza perdere tuttavia le rispettive e distinte peculiarità vocali e sprigionando spettacolarità e gusto del ritmo.
Nel brano intorduttivo What's New, le due si divertono a smontare e rimontare il testo con divertenti complimenti reciproci, rivolgendosi cordialmente al pubblico e concludendo ironicamente con un "They think we are crazy!!!".
Una particolare menzione merita anche lo spericolato e divertente It Don't Mean A Thing.., in cui le due si confrontano con estrosità, fantasia, swing e un pò di informale nonsense, in una serie di acrobazie vocali incredibili ed irripetibili.
Insomma un disco suggestivo e divertente  che mette a confronto due talenti eccezionali che si sfidano, si stimolano e si integrano, il tutto in un contesto straordinariamente favorevole, sia per la qualità del repertorio, sia per l'atmosfera calorosa che le circonda.

Di seguito un brano tratto da quel concerto


Porgy & Bess con Ray Charles e Cleo Laine


Pubblicato mercoledì 7 febbraio 2007

Nutrendo un certo interesse per il jazz vocale, con particolare attenzione alle esecuzioni a due o più voci, spesso sono alla ricerca di collaborazioni musicali fra i vari artisti.
Ultimamente, mentre la mia attenzione era rivolta a Ray Charles, che spesso si è prestato a questo tipo di performances, ho trovato un album molto interessante in coppia con una cantante poco nota al grande pubblico: Cleo Laine.
L'album è Porgy & Bess (RCA 1976) e, sinceramente, avendo in mente la versione di Louis Armstrong con Ella Fitzgerald, mi sono accinto ad ascoltarlo con molte perplessità, che però alla fine dell'ascolto sono svanite completamente.
Questa interpretazione si differenzia notevolmente da quella classica citata per gli inevitabili spunti soul di Ray Charles, ma soprattutto per la lettura molto introspettiva della cantante, che mi ha sorpreso favorevolmente, anche perché evita di fare il verso ad altre famose esecuzioni.
Questa esperienza positiva mi ha indotto a documentarmi meglio su questa cantante inglese di colore, oggi ottantenne (è nata nel 1927) molto nota nel suo paese ed anche negli USA dove si è esibita con successo per molti anni duettando anche con Mel Tormé e cantando con l'orchestra di Duke Ellington, mentre in Italia è pressoché sconosciuta.
Oltre al jazz nel corso della sua lunga carriera si è dedicata alla musica contemporanea ed ha inciso una versione in lingua inglese del Pierrot Lunaire di Schöenberg di grande qualità, molto apprezzata dagli appassionati del genere.

Jackie & Roy, originali voci del Bop

Post pubblicato mercoledì 24 gennaio 2007

Fra i vari regali a Natale ho ricevuto anche il CD Concerts by the Sea, introvabile in Italia, del duo vocale Jackie & Roy, registrato dal vivo nel settembre 1976 a Redondo Beach in California, nell'ambito della manifestazione, organizzata da Howard Rumsey e che dà il titolo all'album.
Il duo composto da Jackie Cain (al secolo Jacqueline Ruth, 1928) e Roy Kral (1921 -2002) con i suoi oltre 50 anni di attività è forse il più longevo (artisticamnete parlando) del panorama musicale americano, grazie anche al fatto che erano felicemente uniti anche nella vita.
Il loro sodalizio iniziò nel 1947, quando la diciottenne Jackie, aspirante "jazz singer" si presentò per un'audizione al George Davis quartet di Chicago. Nel complesso il pianista e cantante era Roy ed i due si intesero subito non solo artisticamente. Grazie ad una scrittura ottenuta con l'orchestra di Charlie Ventura, allora molto in auge, divennero presto un famoso gruppo vocale e le loro incisioni di quegli anni sono ormai dei classici dell'era del "bop".
Nel 1949 convolarono a nozze e, cosa strana per quel mondo, sono vissuti sempre insieme fino alla morte di Roy.
Dopo lo scioglimento dell'orchestra di Charlie Ventura, formarono un loro sestetto con il quale incisero molti dischi. Nel 1953 tornarono per qualche tempo con la nuova orchestra di Ventura, poi ripresero la loro attività in duo che si protrasse per molti anni, con repertorio non solo jazzistico, che li rese molto popolari, al punto di avere per anni un proprio show televisivo.
In Italia ancora oggi sono praticamente sconosciuti ed i loro dischi non vengono importati.
Il periodo con Charlie Ventura resta senza dubbio il migliore per la novità costituita dalla loro particolare sonorità vocale, che ricalcava le dissonanze "bop". Brani come East of SuezEuphoriaI'm forever blowing bubbles, ecc. restano dei gioielli del jazz vocale.
La deriva commerciale dovuta alla grande popolarità non ha fatto comunque dimenticare del tutto il loro passato jazzistico come dimostra il disco segnalato.
Le loro esecuzioni con l'orchestra di C.Ventura non sono facilmente reperibili a meno di non trovare con un pò di fortuna in qualche rivenditore in rete i CD della serie "Chronological Classics" dei relativi anni:
- Charlie Ventura 1948-1949 (CC 1149)
- Charlie Ventura 1949 (CC 1215)
-Charlie Ventura 1951-1953 (CC 1363)
nei quali è possibile ascoltare quasi tutto il loro repertorio.
Recentemente su You Tube ho trovato un gustoso filmatino che ci mostra i due in una cover dei Beatles