Il settembre 1962 è stato per Duke Elligton un periodo di intensa attività, nonostante la non più giovane età - aveva 63 anni - nel quale si è cimentato soprattutto come pianista al di fuori dell'orchestra. Nel giro di un paio di settimane realizzò infatti due dischi molto importanti per chi voglia conoscerlo in tale veste. Del primo Money Jungle, con Charlie Mingus e Max Roach, ho abbondantemente parlato nel post precedente, oggi presenterò il secondo Duke Ellington & John Coltrane, registrato esattamente 50 anni fa, il 26 settembre 1962 per la Impulse! Records.
John Coltrane all'epoca aveva 36 anni ed aveva raggiunto una grande notorietà grazie alla sua militanza con Miles Davis, prima e con un proprio quartetto, comprendente al piano il giovane talento emergente McCoy Tyner, poi. La sua musica all'epoca rientrava ancora nel canoni della "normalità", la svolta verso il free avverrà nel 1964 con la realizzazione di A Love Supreme.
Il Duca lo volle al suo fianco per questo nuovo cimento con un musicista molto più giovane e con un background musicale diverso, ma con il quale trovava nel blues un terreno comune.
Per la seduta di registrazione i due portarono con sé i rispettivi bassisti e batteristi: gli ellingtoniani Aaron Bell e Sam Woodyard e Jimmy Garrison ed Elvis Jones, membri del quartetto di Coltrane, i quali si alternarono e si mescolarono nelle sette tracce contenute nell'album.
Il brano di apertura è un classico ellingtoniano In a Sentimental Mood nel quale Coltrane, sostenuto da Ellington e da una ritmica molto discreta, si limita ad eseguire il tema senza particolari variazioni.
Segue un brano composto per l'occasione da Billy Strayhorn, alter ego del Duca, Take the Coltrane, giocando nel titolo con l'altro famoso brano ellingtoniano, sigla dell'orchestra. Il brano molto più vivace e swingante offre a Coltrane lo spunto per una ampia improvvisazione in alternanza con Ellington.
Il brano successivo è una composizione di Coltrane: Big Nick, scritta per l'occasione, in cui egli si esibisce al sax soprano.
La prima facciata si chiude con Stevie un brano del Duca, composto anche questo per l'occasione. Un blues che consente ai due artisti di evidenziare le loro rispettive qualità esecutive.
Il lato B si apre con un'altra delicata composizione di Billy Strayhorn: My Little Brown Book nella quale ancora una volta si evidenziano il pianismo essenziale del Duca e gli eleganti fraseggi di Coltrane.
Il brano successivo è una seconda nuova composizione del Duca: Angelica, dal ritmo latineggiante, molto gradevole.
L'album si chiude con un brano tratto dal repertorio di Ellington: The Felling of Jazz, che potrebbe anche rappresentarne il sottotitolo, per il grande affiatamento che si riscontra fra musicisti che non avevano mai suonato insieme prima.
Per concludere un altro pezzo di storia del jazz che dopo mezzo secolo è ancora tutto da ascoltare.