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sabato 10 dicembre 2011

Un nuovo disco dedicato a Gil Cuppini

Repost from Splinder (17 oct. 2008)

Circa un anno e mezzo fà dedicai una pagina di questo blog a Gil Cuppini, alla sua vita e alla sua musica, nella quale fra  l'altro lamentavo le difficoltà trovate nel reperire i suoi dischi, ormai pressoché tutti fuori catalogo.
Recentemente quella lacuna è stata parzialmente colmata da una lodevole iniziativa della Riviera Jazz
 Records che nella serie Jazz in Italy, curata da un esperto come Adriano Mazzoletti, ha pubblicato Gil Cuppini Groups, un album che contiene tutte le incisioni del batterista a proprio nome dal 1947 al 1954, sapientemente illustrate nelle note di copertina dallo stesso Mazzoletti.



Nelle 23 tracce contenute nel disco si possono ascoltare anche alcuni dei più autorevoli jazzisti italiani dell'epoca: Glauco Masetti, Eraldo Volonté, Nino Impallomeni, Giorgio Gaslini, Pino Calvi e molti altri, ed anche Toots Thielemans, in una bella versione di Perdido in cui suona la chitarra e non l'armonica come erroneamente riportato nelle note discografiche.
Di particolare interesse le prime incisioni realizzate in Italia  di brani di ispirazione Be-bop, e che riprendono famose composizioni di Gillespie come Night in Tunisia, Salt Peanuts, Manteca, ecc., con Impallomeni che rifà Dizzy.
Un disco da non perdere, soprattutto da coloro che amano il jazz italiano.

Nella stessa serie è uscito anche un album dedicato all' Orchestra di Ritmi Moderni diretta da Francesco Ferrari (1946 - 1953), la prima grande orchestra della Radio Italiana incentrata prevalentemente sul jazz, con un repertorio che si ispirava alle grandi big bands americane da Count Basie a Harry James.


Anche questo un disco da non perdere per chi ama questo genere di musica e soffre un pò di nostalgia.
Basta fare come ho fatto io, andare sul sito della Riviera Jazz Records e ordinarli, vi arriveranno in tre, quattro giorni e potrete godere di momenti indimenticabili.

giovedì 17 novembre 2011

Ricordo di Gil Cuppini


Pubblicato domenica 18 marzo 2007

Nei giorni scorsi un visitatore del blog mi segnalava la totale assenza di notizie biografiche su Gil Cuppini nel Web ed avendo letto la mia pagina del 25 giugno 2006 in cui parlavo del musicista mi chiedeva notizie. Avendo constato tale carenza ho cercato di ovviarvi nei limiti delle mie conoscenze ed avvalendomi essenzialmente del fascicolo monografico pubblicato sul numero di aprile 1997 della rivista "Musica Jazz". (La foto qui sotto è di Riccardo Schwamenthal / ctsimages.com / phocus agency.)

Musicista di grande spessore e di forte personalità, Gilberto (Gil) Cuppini è stato uno dei più importanti jazzisti italiani del dopoguerra, contribuendo in maniera significativa all'affermazione del jazz italiano a livello internazionale e partecipando a numerosi festivals in Europa e negli USA.
Nato a Milano nel 1924 in una famiglia di musicisti, il padre era un noto direttore d'ochestra di musica leggera, subito dopo la fine della guerra lasciò gli studi di medicina per dedicarsi alla musica esordendo nel 1945 come batterista in alcune orchestre allora in voga.
Nel 1947 incise i primi dischi a suo nome con il Sestetto Jazz Gil Cuppini, stilisticamente ancora rivolto allo swing, mente continuava a militare in compagini orchestrali famose: Pippo Barzizza, Armando Trovajoli ecc..
Nel 1948 si convertì alla lezione stilistica del Be Bop alla quale resterà sempre fedele, rinunciando a scelte più moderne anche a scapito della popolarità.
Nel 1949 partecipò al 1° Festival del Jazz di Parigi, esibendosi sia con Armando Trovajoli, sia con Gorni Kramer. Festival storico che vide per la prima volta in Europa personaggi del calibro di Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Max Roach, Kenny Clarke, Tadd Dameron ecc.. (l'aristocrazia del Be Bop).
Negli anni seguenti continuò ad esibirsi con numerosi musicisti italiani ed europei, realizzando anche ottime collaborazioni discografiche, come quella del 1959 con l'eccelente baritonista svedese Lars Gullin.
Nel 1960 il suo quintetto con Sergio Fanni alla tromba, Eraldo Volonté al sax, Ettore Righello al piano e Giorgio Buratti al basso vinse la prima "Coppa del Jazz" , organizzata dalla RAI.
Nel 1964 mise insieme la prima grande orchestra a suo nome, la Concert Jazz Band, che comprendeva i più importanti nomi del panorama musicale italiano ed aveva come modello il "First Herd" di Woody Herman.Con questa compagine sia pure con formazioni diverse, ebbe per tutti gli anni '60 una serie di riconoscimenti ed incise diversi dischi.
Negli anni '70 assieme a Franco D'Andrea e Giorgio Azzolini costituì una sezione ritmica stabile ch si esibiva al "Capolinea" di Milano accompagnando  i numerosi musicisti di passaggio per il capoluogo lombardo.
Nel 1985 ricevette il premio "Una vita per il jazz".
Negli ultimi si suonò spesso con le Jazz Stars of Italy, messe insieme da Lino Patruno, con Romano Mussolini, Carlo Loffredo, Henghel Gualdi e altri noti senatori del jazz. Questa formazione può essere ascoltata nell'album Hello Satch! prodotto da Ca' Bianca.
Continuò ad esibirsi con varie formazioni fino ad un mese prima della morte avvenuta il 19 giugno 1996 per complicazioni post operatorie di un intervento chirurgico all'ernia.
È sepolto nel cimitero di San Lazzaro nel comune di Sarzana (SP)
(La foto mi è stata cortesemente concessa da un amico provetto fotografo che cura un bellissimo Blog fotografico sul Golfo dei Poeti, prontoprovablog.splinder.com e che merita una visita anche se non parla di jazz).
Oggi purtroppo non è facile reperire i suoi dischi quasi tutti fuori catalogo. Oltre a quello con Lino Patruno segnalato sopra, è possibile trovare nei siti specializzati quel What's New del quintetto già segnalato nella pagina del 25 giugno 2006. Per il resto solo una paziente ricerca nei negozi specializzati o fra l'usato può portare a qualche successo, ma ne vale la pena!!