In quest'ultimo week-end sono riuscito, finalmente, ad ascoltare con calma questo disco del quale avevo segnalato l'uscita il mese scorso.
Il GB Project è un gruppo che non conoscevo, ed è stata una scoperta piacevole.
Composto da quattro eccellenti professionisti, tre romagnoli: Alessandro Scala al sax soprano, Gilberto Mazzotti al piano e Michele Iaia alla batteria ed un romano Piero Simoncini al double bass. In un paio di brani troviamo anche Simone Zanchini, uno dei fisarmonicisti più interessanti e originali del panorama musicale odierno.
da sx Gilberto Mazzotti, Simone Zanchini, Piero Simoncini, Michele Iaia e Alessandro Scala
Il disco comprende sette brani originali composti da Mazzotti e si apre con un brillante brano in sei ottavi Sei Otto, che evidenzia le qualità solistiche di Alessandro Scala e prosegue poi con un piacevolissimo Savor dal ritmo latineggiante.
Con il terzo brano Waltz for You, grazie alla fisarmonica di Zanchini, entriamo in una rarefatta atmosfera pseudo parigina, che mi ha riportato indietro di circa vent'anni alle felici serate nei locali di Montmartre, quando vivevo nella Ville Lumière.
Con Funky Joy, come si evince dal titolo. si gioca con spunti musicali più recenti e un po' scontati, mentre con Salsa Marina si ritorna ai vivaci ritmi latineggianti.
Nel brano successivo Light ritorna la fisarmonica di Zanchini in una struggente atmosfera di ballad.
Il disco si conclude con il brano che da il titolo all'album che, a momenti, presenta spunti bebop, evidenziando la qualità solistiche sia del pianista, sia del sax.
In sintesi un disco decisamente gradevole, rilassante, non monotono e senza velleità innovatrici, eseguito da musicisti di notevole spessore, e che mi riprometto di riascoltare spesso.
Con il terzo brano Waltz for You, grazie alla fisarmonica di Zanchini, entriamo in una rarefatta atmosfera pseudo parigina, che mi ha riportato indietro di circa vent'anni alle felici serate nei locali di Montmartre, quando vivevo nella Ville Lumière.
Con Funky Joy, come si evince dal titolo. si gioca con spunti musicali più recenti e un po' scontati, mentre con Salsa Marina si ritorna ai vivaci ritmi latineggianti.
Nel brano successivo Light ritorna la fisarmonica di Zanchini in una struggente atmosfera di ballad.
Il disco si conclude con il brano che da il titolo all'album che, a momenti, presenta spunti bebop, evidenziando la qualità solistiche sia del pianista, sia del sax.
In sintesi un disco decisamente gradevole, rilassante, non monotono e senza velleità innovatrici, eseguito da musicisti di notevole spessore, e che mi riprometto di riascoltare spesso.