domenica 11 dicembre 2011

Prestige e Miles Davis: una storia discografica e umana (1951-56)

Repost from Splinder (12 jan. 2009)


Circa una trentina d'anni fa, intorno al 1980, la casa discografica statunitense Prestige, specializzata in incisioni jazz, pubblicò una raccolta cronologica di tutte le registrazioni in studio di Miles Davis, anche quelle non a suo nome, per quell'etichetta dal 1951 al 1956. Dodici LP in confezione De Luxe a tiratura limitata: 10.000 copie [la mia copia è la 2100],



primo esempio di raccolta cronologica che inaugurerà un nuovo filone, il quale, soprattutto con l'avvento del CD, crescerà a dismisura, fino agli eccessi odierni, con cofanetti di decine di CD, contenenti spesso tanta roba inutile.
Quella raccolta invece conteneva 94 brani, 88 master takes e solo 6 alternate takes, realizzate in 18 diverse sedute d'incisione, il tutto corredato da un lussuoso ed esauriente fascicolo illustrativo di 22 pagine contenente foto, curiosità e annotazioni critiche sulle diverse sedute ed i vari protagonisti. Infatti a Davis vennero di volta in volta affiancati alcuni dei migliori musicisti di quel periodo, come è possibile constatare dall'elenco qui sotto riportato.



L'interesse di queste registrazioni, non tutte di grande valore, consiste nella possibilità che offrono di seguire l'evoluzione del trombettista, che porterà agli straordinari risultati del quintetto storico con John Coltrane, qui immortalato nelle tre storiche sedute del 1955-56, ultime per la Prestige, prima di passare alla Columbia, nelle quali verranno realizzati ben 32 brani, inseriti in alcuni LP entrati ormai nella storia del jazz, sui quali tornerò più avanti.

Una quindicina d'anni dopo l'opera è stata ripubblicata in un cofanetto di 8 CD, non più a tiratura limitata. Al momento anche questa versione è esaurita ed è reperibile solo in rete da negozi specializzati a prezzi non proprio contenuti.



Nel lasso di tempo intercorrente fra la loro realizzazione e la pubblicazione della prima raccolta cronologica i brani sono stati più o meno ripetutamente pubblicati in svariate edizioni. Va ricordato che gli anni fra il 1951 e il 1954 (anno in cui il 78 giri venne definitivamente abbandonato) furono quelli del graduale passaggio dai 78 ai 33 giri (prima con gli album 10” [25 cm] poi 12” [30 cm]) ed ai 45 giri (normali ed EP). Quindi la maggior parte delle incisioni di quegli anni videro inizialmente la luce in dischi da 78 giri, ai quali venivano gradualmente affiancati i primi LP da 25 cm ed anche qualche occasionale 45 giri con i brani ritenuti più di successo. Dal 1955 in poi spariranno anche gli LP da 25 cm, e tutte le incisioni verranno pubblicate su LP da 30 cm.

Questa evoluzione storico-discografica mi ha incuriosito, così ho cercato di seguirla a grandi linee, seduta dopo seduta. Le notizie relative alle varie pubblicazioni si riferiscono agli USA, in quanto di questo materiale, fino alla metà degli anni '60, in Italia non venne pubblicato quasi nulla. Le poche eccezioni, per quel poco che mi è stato possibile sapere sugli LP, verranno di volta in volta indicate, mentre per i 78 e i 45 giri non sono stato in grado di trovare informazioni (notizie, informazioni, immagini relative a quest'ultimi, sono estremamente gradite, per completezza del lavoro).
Tutti i brani di questa raccolta sono stati poi pubblicati negli USA in vari album da 30 cm anche con titoli e combinazioni diversi, pertanto le indicazioni qui riportate si riferiscono alla pubblicazione iniziale e solo raramente anche ad album successivi particolarmente noti.
La cosa probabilmente non sarà di grande interesse, ma potrebbe dilettare qualche fan di Miles Davis come me.

Il 17 gennaio 1951 dopo aver registrato quel giorno alcuni brani con il quintetto di Charlie Parker per la Verve, Miles rientra in sala d'incisione per realizzare una prima serie di brani a proprio nome. Si tratta delle sue prime incisioni come leader di un piccolo gruppo. I musicisti che l'accompagnano sono: Bennie Green (tbn), Sonny Rollins (sax t) John Lewis (pf) Percy Heath (bs) e Roy Haynes (btr).
Vengono registrati due brani originali composti per l'occasione: Morpheus di Lewis e Down di Davis che vengono inseriti nel Lato A di due dischi da 78 giri a nome di Davis, e due standards: Blue Room e Whispering scelti come Lato B.
Il risultato di quella seduta non fu dei migliori. All'epoca Miles era schiavo della droga e questo influiva sulla sua musica. Egli stesso disse: «Non suonai molto bene in quella registrazione perché ero stanco per aver suonato poco prima con Bird. [...] Avevo ricominciato a farmi d'eroina, perciò il mio corpo e le mie guance non erano nella forma migliore». (Miles Davis, Miles, l'autobiografia, Minimum fax, p. 170).
Detti brani (escluso Blue Room) verranno scelti anche per un LP (25 cm) collettivo, intitolato Modern Jazz Trumpets, che è anche il primo LP in cui sulla copertina compare il nome e l'immagine di Davis.




La copertina di questo album ormai introvabile, pescata sul WEB, è abbastanza curiosa. Notare in alto a destra la scritta che caratterizzava i primi 33 giri Long Playing Micro Groove Non Breakable Record ed anche l'errore grossolano nel nome di Kenny Dohram.
Del brano Blue Room viene realizzata anche una take 2, neanche questa subito utilizzata per i 78 giri, ma verrà ripresa per un LP.
Quello giorno viene inciso anche un brano a nome Sonny Rollins: I Know, accompagnato da Miles Davis eccezionalmente al piano (John Lewis aveva dovuto andarsene), Percy Heath e Roy Haynes. Sarà il primo brano in assoluto registrato da Rollins, allora solo vetunenne, come leader e verrà pubblicato prima su un 78 giri, poi, assieme ad altri brani registrati successivamente, nel primo LP a nome di quest'ultimo.
Due mesi dopo, l'8 marzo, Davis torna in sala d'incisione come componente di un sestetto guidato da Lee Konitz. Una partecipazione di scarsissima rilevanza, Konitz fa la parte del leone negli assolo e Davis suona di rado.
La sessione successiva ha luogo circa sei mesi dopo, il 5 ottobre 1951Questa volta Davis capeggia un sestetto ancora con Sonny Rollins, affiancati da Jack McLean (sax a), Walter Bishop jr (pf), Tommy Potter (bs) e Art Blakey (btr). La novità più importante di questa seduta è che la casa discografica ha deciso di dare la precedenza, per quanto riguarda la pubblicazione dei brani, al Long Playing, dando così agli artisti maggiore libertà di esecuzione, in quanto non più vincolati dai soliti 3 min. di una facciata del 78 giri. Finalmente, per la prima volta su disco, Miles può suonare assolo molto più lunghi, evidenziando le sue capacità d'improvvisatore.
Vengono realizzati sette brani, quattro composizioni originali di Miles Davis: BluingDigOut of Blue e Denial, un brano di George Shearing: Conception e due standards: It's Only a Paper Moon e My Old Flame. In sala sono presenti come spettatori, Charlie Parker e Charles Mingus. Quest'ultimo, secondo quanto scrive Miles, sempre nella sua autobiografia, (p. 175) avrebbe suonato in sottofondo a Conception, senza comparire per motivi contrattuali.
La libertà di tempo concessa viene subito sfruttata e tutti i brani vanno oltre i 3 min. Il risultato complessivo è molto soddisfacente, tutti i brani sono godibili ed alcuni come It's Only a Paper MoonMy Old Flame o Bluing, addirittura eccellenti. Alla fine di quest'ultimo brano, durato oltre 9 min. e chiusosi con un suo secondo lunghissimo assolo, Miles è esausto e grida Blakey, «Suona la fine tu!».
Con il materiale di questa sessione, recuperando anche le due versioni di Blue Room della prima seduta, vengono realizzati ben due LP da 25 cm, questa volta solo a nome di Davis. Tuttavia dato che la diffusione dei giradischi in grado di leggere anche i 33 giri era ancora limitata, tutti i brani tranne Denial, vengono pubblicati anche a 78 giri, i brani più lunghi, suddivisi in due parti, e Bluing, che superava i 9 min., adirittura in 3 facciate.
Dei due LP il primo viene pubblicato lo stesso anno.
Miles Davis: The New Sounds [PRLP 124] (Lato A: Conception e My  Flame, Lato B: Dig e It's Only a Paper Moon)

Il secondo sarà pubblicato solo nel 1953
Miles Davis: Blue Period [PRLP 140] (Lato A: Bluing, Lato B: Blue Room take 1 & 2Out of Blue)


Il 1952 sarà per Davis un anno molto difficile. Emblematico è quello che lo stesso Davis dice della sua situazione dopo quella seduta: «Questo fu il mio lavoro migliore da molto tempo. [...] Ma dopo, quando lasciammo lo studio di registrazione, fuori c'era la solita merda ad aspettarmi. Ero sprofondato in una sorta di nebbia, ero sempre fatto e sfruttavo le donne per la roba, [...] avevo una scuderia di puttane che battevano per me». (p.175-76)

Si deve aspettare il 30 gennaio 1953 per la sessione successiva.
Questa volta Miles porta in sala d'incisione un sestetto di tutto rispetto: Sonny Rollins (sax t) Charlie Parker (che per motivi contrattuali compare come Charlie Chan) anche lui al tenore anziché all'alto, Walter Bishop (pf), Percy Heath (bs), Philly Jo Jones (btr). La sessione tuttavia non fu all'altezza dei protagonisti. Vennero registrati quattro pezzi, due composizioni originali di Davis: Compulsion e Serpent's Tooth (in due takes) e 'Round Midnight di Thelonious Monk. L'esecuzione di quest'ultimo brano, che diverrà uno dei più amati da Davis in quegli anni, non ha nulla a che vedere con quella celeberrima incisa nel 1956 con John Coltrane per la Columbia.
Il risultato inferiore alle aspettative va attribuito a diversi fattori, Miles continuava ad aver problemi nel suonare a causa della droga, Parker era completamente ubriaco, Rollins era appena uscito di galera, sempre per motivi di droga, pertanto in una situazione del genere ciò che venne prodotto, tutto sommato, non fu proprio pessimo.
Il produttore Bob Weinstock (il patron della Prestige) ritenne tuttavia che quel materiale non meritasse la pubblicazione e venne messo in quarantena. Solo tre anni dopo nel 1956, quando di Davis si vendeva tutto, venne ripescato e venne pubblicato in un LP di cui parleremo più
avanti.
Una ventina di giorni dopo, il 19 febbraio 1953, Miles torna in sala d'incisione con un gruppo composto da un certo Sonny Truitt (tbn) di cui poi si sono perse le tracce, Zoot Sims e Al Cohn (sax t) John Lewis (pf), Leonard Gaskin (bs), Kenny Clarke (btr). La prima anomalia di questa sessione, rispetto a tutte le altre di questa raccolta, è la presenza di alcuni musicisti bianchi, inoltre tutti e quattro i brani incisi sono stati scritti ed arrangiati da Al Cohn, e musicalmente sono molto differenti da quanto registrato in precedenza, siamo in presenza di swing anni '40 e non di be-bop. Miles commenta così quella sessione. «Bob Weinstock si era veramente arrabbiato per quello che era successo nell'ultima seduta con Bird, perciò aveva messo insieme un gruppo di gente più “rispettabile”, che non si facevano e non facevano i coglioni. [...] Alla fine andò piuttosto bene [...] suonai meglio di quanto non facessi da un sacco di tempo». (p.191)
Vennero registrati: Tast Pudding, Willie WailerFloppy e For Adults Only. e tutti e quattro i brani verranno pubblicati in un LP 25 cm. intitolato: Miles Davis Plays the Compositions of al Cohn. Questo album fu l'unico 25 cm che arrivò anche in Italia pubblicato dalla casa discografica Music. (Mus LPA 32), con lo stesso titolo.


Solo un brano Tast Pudding verrà pubblicato anche in 78 giri.
Esattamente due mesi dopo il 19 maggio 1953 Miles entra di nuovo in sala d'incisione solo con la sezione ritmica: John LewisPercy Heath e Max Roach, e vengono incisi due composizioni originali di Miles: Miles Ahead e Tune Up poi Smooch scritta in collaborazione con Mingus, che per l'occasione prese il posto di Lewis al piano, ed uno standardWhen Lights are Low. Il risultato fu decisamente elevato. Miles scrive: «Fu l'occasione per dimostrare ancora di più quello che sapevo fare, perché ero il solista principale. [...] Suonammo tutti benissimo».
I quattro brani vennero subito pubblicati su due 78 giri e solo l'anno dopo in un LP 25 cm., assieme ad altri brani, sempre in quartetto, tratti dalla successiva seduta d'incisione che avrà luogo, come vedremo fra poco, quasi un anno dopo.
Il periodo che intercorre fra le due sessioni fu determinante per il futuro di Miles. Egli cominciò a rendersi conto che ormai veniva sempre più emarginato e che la sua fama era vertiginosamente in calo. La rivista specializzata “Down Beat”, nella sua classifica annuale, gli aveva anteposto Chet Baker, e altri giovani trombettisti di talento come Clifford Brown e Art Farmer stavano emergendo. Era chiaro che la droga ormai lo stava distruggendo e dopo numerosi tentativi falliti, questa volta decise di affrontare il problema alla radice e nel modo più difficile e doloroso, con quello che in gergo veniva chiamato «tacchino freddo», ossia chiudersi in una stanza ed affrontare la crisi; dopo un paio di settimane terribili, riuscì ad uscirne.
Ne uscì rigenerato e gli anni successivi furono forieri di crescente ispirazione e di sviluppo di altissimo livello che produrranno una serie di capolavori.
Il 15 marzo 1954 tornò in sala d'incisione anche questa volta con la sola sezione ritmica. Dei componenti dell'anno precedente era rimasto solo Percy Heath, mentre al piano ora c'era Horace Silver ed alla batteria Art Blakey. Anche in quell'occasione vennero registrati due composizioni originali di Davis: Four e Blue Haze ed uno standardOld Devil Moon. Il risultato fu entusiasmante: Miles era tornato quello dei tempi migliori. La freschezza del nuovo arrangiamento di Old Devil Moon fece anche riscoprire questo standard che, di lì a poco, verrà ripreso da Sarah Vaughan, Carmen McRae, J.J. Johnson ed altri.
I tre brani vennero pubblicati su due 78 giri, su un 45 giri EP e, assieme ai quattro della sessione precedente, su un LP 25 cm intitolato semplicemente Miles Davis Quartet. Un album molto importante per il rilancio di Miles, che ottenne un grande successo.

Questa rinascita di Davis indusse la casa discografica ad aumentare le sessioni d'incisione. Poco più di due settimane dopo, il 3 aprile 1954Miles torna in studio questa volta con un quintetto. Oltre alla sezione ritmica, simile alla precedente con la sola differenza di Kenny Clarke alla batteria per Blakey, troviamo un sax alto poco noto, Dave Schildkraut, un modesto imitatore di Parker. L'ottima forma di Davis, che in quest'occasione per la prima volta suona con la sordina, e l'eccellente lavoro della sezione ritmica, tuttavia, fanno passare in secondo piano la scarsa personalità del sassofonista, discreto solo in I'll Remember April.
Vengono incisi quattro brani, un originale di Davis: Solar, e tre standardsYou Don't Know What Love IsLove Me or Leave Me e il suddetto I'll Remember April.

Tutti brani, tranne Love Me or Leave Me vengono pubblicati in un LP 25 cm., che nel titolo, con poca fantasia, richiama il precedente, ossia: Miles Davis Quintet. I 78 giri, nel frattempo sono andati in pensione o quasi, infatti ne troveremo solo un altro in una delle prossime sessioni e poi più nulla. Il brano escluso verrà ripreso più tardi su LP 30 cm.



Passano poco più di tre settimane e il 29 aprile 1954, Miles torna in studio, questa volta con un sestetto, composto dalla stessa sezione ritmica e da altri due fiati: Jay Jay Johnson Lucky Thompson (sax t). Miles ormai stà crescendo incredibilmente, e da questa sessione usciranno due splendide perle, destinate a diventare due veri e propri classici del jazz: Blue 'n' Boogie e Walkin'
I due brani verranno pubblicati in un LP 25 cm intitolato: Miles Davis - All Stars Sextet ed anche in due diversi 45 EP, uno per brano.



Alcuni anni dopo per sfruttare il successo della storica serie degli album col “gerundio”, sui quali tornerò più avanti, i due brani di questa sessione, e tre su quattro della precedente sessione, questa volta venne scelto Love Me or Leave Me ed escluso I'll Remember April., vennero ripubblicati in un nuovo album intitolato appunto Walkin', che, anche in questa versione, ottenne risultati di vendita eccellenti.
Questo stesso album, intitolato però Blue 'n' Boogie venne pubblicato anche in Italia, sempre dalla Music (Mus LPM 2032). (Se esiste qualche fortunato che lo possiede, sia così gentile da farmi avere l'immagine della copertina, per completezza e memoria!)
Esattamente due mesi dopo il 29 giugno 1954, una nuova seduta con la stessa sezione ritmica che vede il ritorno di Sonny Rollins, nel frattempo cresciuto pure lui notevolmente, anche come compositore. Infatti vengono registrati ben tre sue incisioni originali, che col tempo diverranno dei classici: Airegin (Nigeria all'incontrario), Oleo e Doxy. Ed anche due takes di un classico standard di Gershwin: But Not For Me. Anche questa volta il risultato fu eccellente e tutti e quattro i brani vennero pubblicati in un LP 25 cm intitolato Miles Davis with Sonny Rollins. La master take del brano di Gershwin, verrà pubblicata anche in un 78 giri, l'ultimo a nome di Davis.

Il 1954 si chiude per Miles con una sessione il 24 dicembre, vigilia di Natale, in cui vengono riuniti tre quarti del Modern Jazz Quartet (ossia Milt Jackson al vibrafono, Percy Heath al basso e Kenny Clarke alla batteria).e Thelonious Monk al piano. Una combinazione voluta dalla casa discografica che aveva sotto contratto sia il MJQ sia Monk, rivelatasi non proprio felice, almeno nel rapporto fra Davis e Monk. Si è parlato di dissidi e d'altro fra i due. Davis ridimensiona l'accaduto:
«Sono girate un sacco di voci false a proposito di quella registrazione […] Quel che successe davvero è che suonammo grande musica. [...] Io gli avevo solo chiesto di non suonarmi dietro, a parte su Bemsha Swing, scritto da lui. La ragione per cui avevo detto di starmi lontano è che lui non ha mai saputo seguir un fiato. […] gli dissi semplicemente di non suonare mentre suonavo io, perché non mi trovavo a mio agio col modo in cui lui faceva i cambi di tonalità ed io ero l'unico fiato del disco. […] In quell' album Monk ha un suono molto bello, naturale, proprio quello che volevo sentire […] Mi limitai a digli sin dall'inizio di entrare poco dopo che avevo finito io, lui l'ha fatto, ecco tutto. Non c'è mai stato nessun litigio». (p.219-220) Ed in effetti il risultato fu “grande musica”.
Vengono registrati tre nuovi brani originali, Bag's Groove (in 2 takes) di Milt Jackson, Bemsha Swing di Monk e Swing Spring di Davis ed due takes di un altro classico standard di Gershwin: The Man I Love.
I quattro brani vengono pubblicati subito in due LP 25 cm che sono anche gli ultimi due, in quel formato, a nome di Davis. D'ora in poi tutto verrà pubblicato solo su LP da 30 cm e solo alcuni brani su 45 giri.
I due album escono con il titolo Miles Davis All Stars vol.1 (con Bag's Groove (take 1) e Swing Spring) e vol. 2 (con The Man I Love e Bemsha Swing)











Sei mesi dopo, il 7 giugno 1955, Miles torna in sala d'incisione con la sola sezione ritmica, questa volta completamente rinnovata con Red Garland al piano, Osca Pettiford al basso e Philly Jo Jones alla batteria. Vennero incisi sei brani: due originali di Davis: I Didn't e Green Haze, il famoso Night in Tunisia di Gillespie e tre standards: Will You Still Be Mine?I See Your Face Before Me e A Gal of Galico. Per la prima volta dopo tanto tempo l'esito non fu dei migliori, anzi secondo alcuni quella sessione fu una delle peggiori in assoluto. Le cause furono diverse: poco amalgama nel gruppo appena messo insieme, problemi fisici di Miles, scosso anche dalla morte di Charlie Parker avvenuta alcuni mesi prima, infine cattiva registrazione. Per Miles invece fu un bel album, che evidenziava un nuovo understatement melodico ispirato a Ahmad Jamal, pianist all'epoca emergente e che Davis amava molto. (p. 223)
I brani vennero comunque pubblicati il un LP 30 cm intitolato The Musings of Miles.

La cosa più importante di quella sessione fu comunque l'incontro di Davis con Garland e con il rientrante Philly Jo Jones che di lì a poco diverranno membri dello storico quintetto.

Il 5 agosto 1955, poche settimane dopo il successo riportato al Festival di Newport, che aveva accresciuto notevolmente la sua popolarità, Miles torna in studio con un sestetto comprendente tre vecchie conoscenze, ossia Jack McLean al sax alto, Milt Jackson al vibrafono e Percy Heath al basso, più Ray Bryant al piano e Art Taylor alla batteria, due strumentisti molto bravi.
La seduta fu eccellente, Miles era tornato in piena forma e gli altri membri del gruppo suonarono tutti al meglio. Vennero incisi complessivamente quattro brani. Due composti da McLean, il quale suona solo in essi: Dr. Jackle e Minor March, uno di Bryant: Changes ed uno di Thad Jones: Bitty Ditty.
Ne venne tratto un altro album di successo, intitolato Miles Davis Sextet/Quinet with Milt Jackson, che comprende tutti e quattro i brani.

Il successo di Newport, induce Miles a prendere in considerazione l'idea di formare un proprio gruppo stabile per far fronte alle crescenti richieste di esibizioni pubbliche. L'idea era un quintetto con sax tenore e sezione ritmica, per il sax aveva pensato a Sonny Rollins, con cui aveva suonato spesso e bene, ma questi era scomparso dalla circolazione, così Philly Jo Jones gli fece il nome di John Coltrane, che all'epoca, sebbene avesse gli stessi anni di Miles, era ancora poco conosciuto. La scelta per la sezione ritmica cadde oltre che su P.J. Jones, su Garland preferito a Bryant e su un giovane bassista ventenne Paul Chambers che diventerà uno dei migliori bassisti della storia del jazz.
L'esordio del gruppo avviene al Sutherland Hotel di Chicago in autunno, e come dice lo stesso Miles, prima di quanto si potesse immaginare quella musica “divenne semplicemente incredibile”.
«Era così bella che mi faceva venire i brividi ogni sera, lo stesso effetto faceva sul pubblico». (p. 230), e quel gruppo divenne presto leggenda.
Il 16 novembre 1955 entrano in studio per incidere il primo album del quintetto e vengono registrati sei brani: uno originale di Davis The Theme, che diverrà un classico del suo repertorio, e cinque altri brani diversi: Just Squeeze Me  di Ellington, Stablemates di Benny Golson, e tre standardsHow Am I to Know?There Is No Greater Love, S'posin'. 
L'album comprendente questi sei brani uscirà con il titolo Miles – The New Miles Davis Quintet, e sarà il trionfo.

Il 1956 sarà per Miles un anno irripetibile, in cui svilupperà una straordinaria serie di incisioni, realizzando materiale sufficiente per produrre più di cinque album, e si produrrà in numerosi concerti.
Quell'anno finirà anche la sua collaborazione con la Prestige, per passare, con un nuovo contratto milionario, alla Columbia.
In effetti aveva già iniziato a registrare anche per quest'ultima, ma il materiale non poteva essere pubblicato fintanto che tutti gli obblighi contrattuali con la Prestige non fossero stati onorati e questi comportavano ancora tre sedute di registrazione.
La prima viene realizzata luogo il 16 marzo 1956 con un quintetto diverso da quello ufficiale, con Sonny Rollins, che nel frattempo era rientrato a New York, Tommy Flanagan al piano, Art Taylor alla batteria e Paul Chambers al basso, unico superstite del quintetto standard. Questa composizione, inspiegabile visto il successo che stava riscuotendo la formazione standard, era dovuta ad impegni sottoscritti in precedenza.
Vennero registrati solo tre brani, due composizioni originali di Davis: No Line e Vierd Blues ed un successo del momento di Dave Brubeck: In Your Own Sweet Way. Il materiale prodotto era nel complesso soddisfacente, ma insufficiente per un album, così vennero ripescate le vecchie incisioni con Charlie Parker del 1953, scartate in precedenza, per realizzare un album da titolo: Miles Davis Collectors' Items. Questo album arrivò anche in Italia, sempre pubblicato dalla Music (LPM 2031).

Le altre due sessioni vennero realizzate l'11 maggio e il 26 ottobre 1956, questa volta con il quintetto standard, ed il risultato fu ancora una volta straordinario. Vennero incisi complessivamente 26 brani, che non sto ad elencare in quanto arcinoti, incisi uno dopo l'altro, senza ripetizioni, come se si trattasse di un concerto. Questi brani verranno utilizzati, tranne uno, per realizzare quattro famosi album, pubblicati a distanza di tempo l'uno dall'altro, per aumentarne l'aspettativa, e che ancora oggi sono in circolazione dopo oltre mezzo secolo, ossia:

Cookin' with Miles Davis [LP 7094], in Italia [Music LPM 2036]


Relaxin' with Miles Davis [LP 7129], in Italia [Music LPM 2059]


Workin' with Miles Davis [LP 7166]


Steamin' with Miles Davis [LP 7200]


Di questi ultimi due non sono riuscito a trovare dati relativi alla prima pubblicazione in Italia, e sarò grato a chi potesse aiutarmi.
Questi quattro albums fanno parte della storia del Jazz e possono essere facilmente reperiti, assieme a quasi tutti gli altri qui citati, su CD ed anche scaricati, legalmente, in mp3 ed anche su Itunes, a prezzi contenuti.




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