Pubblicato giovedì 1 novembre 2007
Quarant'anni fà, il 31 maggio 1967, moriva Billy Strayhorn da molti definito "alter ego" o "uomo ombra" del Duca.
Arrangiatore, compositore, pianista e paroliere nei quasi trent'anni di collaborazione col maestro contribuì in maniera determinante allo straordinario successo dell'orchestra nel periodo che, unanimemente, viene considerato il migliore della sua storia.L'incontro con Ellington avvenne casualmente. Billy era nato il 29 novembre 1915 a Dayton (Ohio), ma giovanissimo si trasferì a Pittsburg (Pennsylvania) dove, durante il ginnasio, studiò pianoforte, approfondendo armonia e tecnica, rivelandosi un buon pianista classico.
Di Pittsburg era anche il grande Erroll Garner, che Billy andava ad ascoltare spesso e che lo inizò al jazz. Il passaggio a questa nuova musica fu graduale e gli influssi classici (soprattutto di Debussy, Ravel e Stravinskij) si faranno sentire spesso nelle sue composizioni.
Dopo il diploma lavorò come commesso in una drogheria e la musica era un corollario; nel tempo libero di dilettava a scrivere canzoni, sia musica che parole.
Nel 1938 l'orchestra di Ellington suonò a Pittsburg e dopo il concerto Billy riuscì ad entrare nel camerino del Duca, presentandosi come compositore. Il maestro lo invitò a suonargli qualcosa e Billy gli fece ascoltare la sua ultima composizione. Il brano impressionò favorevolmente Ellington, soprattutto per il testo e dopo alcuni mesi egli venne assunto nell'orchestra come paroliere.
Il brano suonato quella sera era Lush Life, che diverrà uno degli standards più popolari sia per la musica, sia per il testo, considerato di grande valore poetico. Stranamente, però, questo brano non entrò mai nel repertorio dell'orchestra e, per anni, rimase inedito. Solo nel 1949, grazie a Nat King Cole che lo lanciò, divenne un grande successo ripreso da molti artisti.
Qui di seguito possiamo ascoltarne una rarissima versione eseguita dall'autore che si cimenta anche come cantante. Il brano è tratto da un LP di inediti che la rivista "Musica Jazz" nel 1987 dedicò a Strayhorn, in occasione del 20° anniversario della sua scomparsa.
Entrato nella compagine ellingtoniana come paroliere venne però impiegato prevalentemente come arrangiatore e compositore firmando da solo o in coppia con il maestro molti dei brani più famosi dell'orchestra.
La sua vita trascorse pressoché interamente dietro le quinte, solo raramente entrava in scena per sostituire Duke al piano o per esibirsi con lui in duetti.
La sua vita trascorse pressoché interamente dietro le quinte, solo raramente entrava in scena per sostituire Duke al piano o per esibirsi con lui in duetti.
Ebbe anche l'opportunità di incidere alcuni dischi a suo nome alla guida della compagine ellingtoniana che, però, non ebbero grande risonanza.
La sua vita privata trascorse ugualmente nell'ombra, anche a causa della sua omosessualità vissuta come un cruccio, e la musica ed il lavoro per l'orchestra furono l'unico scopo della sua esistenza. Col tempo il rapporto con Ellington divenne quasi simbiotico, al punto da non distinguere più il contributo dell'uno o dell'altro nelle diverse composizioni. Composizioni numerosissime e tutte di livello eccellente che per anni hanno fatto parte del repertorio dell'orchestra.
La più nota agli amanti della musica ellingtoniana è senz'altro quel Take the A Train dal 1941 in poi sigla dell'orchestra, nata come idea di Billy mentre viaggiava sulla linea della metropolitana che da Manhattan porta ad Harlem, nota, appunto come il "treno A".
Fra le molte opere del repertorio dell'orchestra che compose negli anni e che sono divenute dei classici ricordiamo: Day Dream, Passion Flower, Midriff, Johnny Come Lately (dedicato alla scarsa puntualità di Johnny Hodges), A Flower is a Lvesome Thing, Chelsea Bridge, Lotus Blossom, Blood Count, ecc. tutte molto note agli appasionati.
Quando Billy stava per compiere 50 anni gli venne diagnosticato un cancro all'esofago che, in meno di due anni, lo portò alla morte. La sua scomparsa lasciò un vuoto incolmabile nella vita di Ellington e della sua orchestra, che può essere percepito ascoltando al produzione ellingtoniana dopo il 1967.
A questo grande collaboratore Ellington dedicò un album da molti considerato uno dei più belli della sua sterminata discografia: ... and His Mother Called Him Bill, un vero gioiello che dovrebbe essere presente nella discoteca di ogni appassionato.
La sua vita privata trascorse ugualmente nell'ombra, anche a causa della sua omosessualità vissuta come un cruccio, e la musica ed il lavoro per l'orchestra furono l'unico scopo della sua esistenza. Col tempo il rapporto con Ellington divenne quasi simbiotico, al punto da non distinguere più il contributo dell'uno o dell'altro nelle diverse composizioni. Composizioni numerosissime e tutte di livello eccellente che per anni hanno fatto parte del repertorio dell'orchestra.
La più nota agli amanti della musica ellingtoniana è senz'altro quel Take the A Train dal 1941 in poi sigla dell'orchestra, nata come idea di Billy mentre viaggiava sulla linea della metropolitana che da Manhattan porta ad Harlem, nota, appunto come il "treno A".
Fra le molte opere del repertorio dell'orchestra che compose negli anni e che sono divenute dei classici ricordiamo: Day Dream, Passion Flower, Midriff, Johnny Come Lately (dedicato alla scarsa puntualità di Johnny Hodges), A Flower is a Lvesome Thing, Chelsea Bridge, Lotus Blossom, Blood Count, ecc. tutte molto note agli appasionati.
Quando Billy stava per compiere 50 anni gli venne diagnosticato un cancro all'esofago che, in meno di due anni, lo portò alla morte. La sua scomparsa lasciò un vuoto incolmabile nella vita di Ellington e della sua orchestra, che può essere percepito ascoltando al produzione ellingtoniana dopo il 1967.
A questo grande collaboratore Ellington dedicò un album da molti considerato uno dei più belli della sua sterminata discografia: ... and His Mother Called Him Bill, un vero gioiello che dovrebbe essere presente nella discoteca di ogni appassionato.
In occasione del 40° anniversario della morte la Blue Note ha pubblicato un album intitolato Lush Life dove numerosi musicisti di oggi rendono omaggio a Strayhorn suonando la sua musica.
Io però preferisco le versioni originali. Di seguito due delle mie preferite: Day Dream, che è stato il primo brano scritto da Billy per l'orchestra, pensando particolarmente a Johnny Hodges, che ce ne offre una mirabile interpretazione.
Chelsea Bridge, infine, è un'altra perla straordinaria, incisa moltissime volte dall'orchestra, e che qui ascoltiamo in una versione del 1941. I solisti sono lo stesso Strayhorn al piano, un sublime Ben Webster al sax tenore ed un melanconico Juan Tizol al trombone. Ogni volta che l'ascolto provo nuove emozioni.
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