Pubblicato giovedì 3 gennaio 2008
Sono passati ormai 15 anni da quel 6 gennaio 1993 in cui si diffuse la notizia della scomparsa di John Birks Gillespie detto "Dizzy" (mattacchione, burlone), colui che con Charlie Parker fu uno dei maggiori artefici di quella che è stata la prima e forse la più importante "rivoluzione" del linguaggio e dei significati del jazz: quella del be bop.
Dopo la straordinaria affermazione, iniziata nel 1935, lo Swing con gli anni si era banalizzato e commercializzato, allontanandosi dai modelli originali jazzistici. A partire dagli ultimi anni della II guerra mondiale, a New York un gruppo di giovani musicisti negri iniziò a cercare nuove vie per produrre musica senza condizionamenti commerciali, tentando di tornare alle radici del jazz, quando i musicisti suonavano con una certa libertà formale.
I locali della 52nd Street ed il Minton's di Harlem furono le fucine di questa straordinaria evoluzione che vide fra i principali protagonisti, oltre ai già citati Parker e Gillespie: Thelonious Monk, Dexter Gordon, Kenny Clarke, Tadd Dameron, Max Roach e molti altri.
I locali della 52nd Street ed il Minton's di Harlem furono le fucine di questa straordinaria evoluzione che vide fra i principali protagonisti, oltre ai già citati Parker e Gillespie: Thelonious Monk, Dexter Gordon, Kenny Clarke, Tadd Dameron, Max Roach e molti altri.
Per Dizzy in quegli anni avvenne l'incontro con Parker che, pur di breve durata (1945-46), come scrisse Leonard Feather nel suo necrologio: «li rese i Dioscuri della musica moderna. Insieme essi crearono e condivisero delle idee che sintonizzarono il mondo del jazz sul loro orecchio, inventando nuovi concetti melodici, armonici e ritmici».
Questa loro ricerca innovativa venne fortemente osteggiata sia dalla critica, sia da molti colleghi che li accusavano di «suonare delle note sbagliate».
Questa loro ricerca innovativa venne fortemente osteggiata sia dalla critica, sia da molti colleghi che li accusavano di «suonare delle note sbagliate».
Ben presto però il vento cambiò e Gillespie e la sua band ebbero un crescente successo, al punto da diventare il primo gruppo jazz scelto dal Dipartimento di Stato per una missione distensiva oltre oceano.
Nel video che segue vediamo l'orchestra nel 1947 in un brano in cui Gillespie si esibisce con il suo caratteristico buonumore. Interessante notare fra i membri dell'orchestra un giovanissimo Milt Jackson al vibrafono, mentre alla destra dello schermo si intravede appena il pianista: John Lewis. Ricordo che l'idea del Modern Jazz Quartet nacque proprio tra le file della band di Gillespie.
Sei anni dopo la loro separazione Dizzy e Bird si rincontrano in uno studio televisivo per ricevere il Down Beat Award come migliori musicisti per la loro categoria e si esibiscono insieme in Hot House (il filmato è forse l'unica testimonianza video di loro due insieme). Notare che all'epoca Dizzy suonava ancora con la tromba dritta.
Agli esordi del be bop fra coloro che scomunicarono quella musica c'era anche Louis Armostrong, che più tardi si ricrederà ed accetterà si comparire in TV con Gillespie in un altro video storico.
Concludiamo questa video-rievocazione con un interessante "trumpet contest" avvenuto al Festival di Cannes del 1958, in cui Dizzy si cimenta con alcuni autorevoli colleghi.
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