sabato 17 dicembre 2011

John Coltrane: Transition (Impulse AS 9195 1970 postumo)

Repost from Splinder (20 aug. 2009)


Continuando nell'esercizio estivo di recuperare vecchi vinile che da anni giacciono inascoltati, oggi ho scelto di dedicare questa pagina ad uno dei più grandi protagonisti del jazz moderno: John Coltrane (1926 – 1967).
L'album è Transition (LP – IMPULSE AS 9195), pubblicato postumo nel 1970, che ha più di un motivo per essere ricordato.




A1 - Transition
 A2 - Dear Lord

 B1 - Suite (Prayer and Meditation: Day / Pace and After / Prayer and Meditation: Evening / Prayer and Meditation: 4 a.m.)

Prodotto dalla vedova Alice Coltrane, è stato realizzato mettendo insieme alcuni brani tratti da due sedute di registrazione con il quartetto (McCoy Tyner: piano, Jimmy Garrison: basso, Elvin Jones: batteria), effettuate nel 1965, a circa 15 giorni di distanza l'una dall'altra: il 26 maggio per Dear Lord e il 10 giugno per gli altri due brani.
Già il titolo in sé: Transition è quanto mai sintomatico per il periodo in cui le incisioni sono state realizzate, infatti, temporalmente, si collocano fra le vette espressive del lirismo mistico di A Love Supreme, registrato nel dicembre 1964, e la frenesia caotica, allucinante, orgiastica di Ascension, inciso il 26 giugno successivo, e segnano la conclusione di un ciclo, quello imperniato prevalentemente sull'opera concreta ed intensa del quartetto e l'apertura di un nuovo, discusso, itinerario, più sperimentale ed enigmatico, che caratterizzerà la parte finale della sua carriera, purtroppo estremamente breve. Appena due anni dopo queste incisioni, il 17 luglio 1967 morirà per un tumore allo stomaco, un paio di mesi prima di compiere 41 anni.
Vi è poi una particolarità, anzi una curiosità da collezionisti. Questo LP non è stato ripubblicato in CD con la stessa composizione di brani, infatti il brano Dear Lord, che si può ascoltare qui sotto, non venne riproposta nell'album pubblicato nel 1993, e venne sostituita con due brani dello stesso periodo, già inclusi nell'album Kulu Se Mama. Il primo Welcome, sempre del quartetto, tratto dalla stessa seduta di Transition, e il secondo Virgil, del 16 giugno con un gruppo comprendente Alice Coltrane al posto di Tyner.


Infine una considerazione di carattere personale, che non troverà tutti d'accordo: a mio avviso le incisioni di questo LP sono le ultime cose ascoltabili del sassofonista. Il suo passaggio al free-jazz, repentino e tardivo, fu oggetto di accesi dibattiti, fra chi riteneva quella scelta “affascinante” (Pino Candini: Musica Jazz) e chi addirittura la definiva “non-jazz” (John Tynan: Down Beat).
Dopo 40 anni, quando ormai il free-jazz è morto e sepolto e, tranne qualche irriducibile nostalgico, non interessa più a nessuno, penso sia interessante rileggere cosa diceva su ciò l'autorevole critico newyorkese Ira Gitler, quello che per la musica di Coltrane aveva coniato la famosa espressione Sheets of Sound (Cortine di suono).
Egli celebrando il ventennale della scomparsa di Coltrane scriveva: «[...] fui disturbato dal crescente uso del rumore, che prendeva il posto dell'improvvisazione jazzistica, melodica e lineare. Quando Trane cominciò a circondarsi di talenti che reputavo inferiori a lui, a incoraggiarli, a permetter loro di influenzare la sua musica, non riuscii più a capire cosa stesse facendo. Ho sempre rispettato la sincerità della sua estenuante ricerca verso nuove strade espressive, del suo incessante scavo nell'anima, ma pensavo che fosse diventato fanatico al punto da perdere il contatto con le verità musicali che costituivano l'essenza del jazz e che, per quel che mi riguarda, la costituiscono ancora» (Musica Jazz, giugno 1987, p. 23).

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