Repost from Splinder (19 jul. 2009)
Nelle calde serate estive a Marina di Massa mi capita, ogni tanto, di pescare a caso fra vecchi dischi che non ascoltavo più da anni e ritrovare perle dimenticate, che il tempo ha ricoperto di polvere, ma che meritano di essere ricordate.
Oggi voglio riportare all'attenzione un piccolo gioiello, realizzato più di 20 anni fa da una cantante molto apprezzata dagli appassionati, anche se non molto conosciuta dal grande pubblico: Helen Merill, classe 1930.
Il disco si intitola Music Makers (OWL JULIA 044) ed è del 1986.
Round Midnight
Sometimes I Feel Like a Motherless Child
A Tout Choisir
When Lights Are Low
And Still She Is With Me
Music Makers
Laura
As Times Goes By
A Girl in Calico
Solitude
Lady Br Good
Nuages
Si tratta del secondo disco “francese” della cantante, cui la casa discografica parigina aveva dato una chance per uscire dalle concessioni commerciali imposte dalle majors statunitensi. Il primo era No Tears, No Goodbyes (OWL JULIA 038) del 1984, in duo con il raffinato pianista britannico Gordon Beck, che ritroviamo anche in questo secondo album.
Quando Music Makers uscì mi trovavo a Parigi e venni indotto al suo acquisto da una lusinghiera recensione apparsa su Jazz Hot di ottobre di quell'anno e ne rimasi subito conquistato. Si tratta di un disco particolare, diverso dagli altri lavori della cantante. Un disco intimista, raffinato in cui, oltre a Gordon Beck, troviamo due ospiti straordinari: Steve Lacy al sax soprano nei primi sei brani e Stephane Grappelli al violino nei rimanenti sei.
L'apporto di Gordon Beck è particolarmente efficace sia al piano acustico, che a quello elettrico, così come è curioso trovare Steve Lacy che si cimenta nell'interpretazione di standards. Che dire poi di Stephane Grappelli sempre brillante e pieno di ritmo.
In questo album però, più ancora che nel precedente, si evidenziano, soprattutto, le straordinarie capacità vocali della cantante, la cui voce cangiante affronta con grande personalità alcuni famosi standards, senza cadere nella banale ripetitività, cercando soluzioni vocali innovative. Una voce unica capace di esprimere sentimenti e passioni dal profondo dell'anima ed in grado di «trasformare la più insignificante melodia in un raggio di sole» (Jazz Hot).
Il successo riscosso, soprattutto in Francia, da questo album ed in generale dal duo Merrill-Beck, fece sì che i due per anni fossero presenti nei vari festivals estivi.
Il video, amatoriale di scarsa qualità, che presento di seguito, è tratto da uno di questi festival di alcuni anni dopo, in cui i due presentano il noto standard My Favorite Things.
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