Pubblicato il 10 settembre 2010
Il giovane sassofonista jazz siciliano Francesco Cafiso ha compiuto, da pochi mesi, solo 21 anni, ma è già un veterano, avendo iniziato ad esibirsi in pubblico fin da ragazzino.
All'età di 13 anni, durante il Festival del Jazz di Pescara del 2002, venne notato da Wynton Marsalis, il quale lo volle con sé nella sua tournée europea. Da allora ha suonato con tutti i più grandi jazzisti non solo italiani, ha inciso numerosi dischi molto apprezzati ed è stato insignito di numerosi premi. Nel gennaio 2009 è stato chiamato a suonare negli Stati Uniti nel corso dei festeggiamenti per l'insediamento del presidente Barack Obama.
Recentemente sono usciti due suoi nuovi dischi:
* Travel Dialogues (Jazzy JR0001-2010) in duo, con l'altro giovane talento siciliano, il pianista Dino Rubino,
* 4 out (abeat for JAZZ AB JZ 084-2010) con un più consueto quartetto, sempre con Rubino e con Paolino Dalla Porta al basso e Stefano Bagnoli alla batteria.
Il primo in particolare concretizza su disco un progetto che i due hanno sviluppato lo scorso anno, con successo, in vari concerti.
Un lavoro interessante, in cui il dialogo fra i due si snoda fra momenti lirici e veloci improvvisazioni, basato sulla rilettura di una decina di brani vari che spaziano da Moonlight Serenade ai temi parkeriani, prediletti da Cafiso, legati fra loro da brevi break improvvisati. Interessante la scelta, fra gli altri, di un tema inconsueto come O Que Será di Chico Buarque. In sintesi un bel disco da ascoltare più di una volta per cogliere a pieno la valenza artistica dei due musicisti.
Con il secondo disco si torna a un più classico quartetto in cui troviamo due strumentisti dello spessore di Paolino Dalla Porta e Stefano Bagnoli. Il tutto ci offre un'atmosfera più energica e ispirata in cui l'intera sezione ritmica offre a Cafiso un sostegno eccellente per evidenziarne a pieno le straordinarie capacità tecniche ed improvvisative.
Particolare attenzione meritano le tre composizioni di Cafiso inserite nel disco, di cui solo una Bach's Flower, inedita, eseguita con grande delicatezza al sax soprano. Si tratta di tre piccole perle che non sfigurano nel confronto degli altri brani presenti nel disco, anzi, a mio parere, è proprio in esse che il sassofonista dà il meglio di sé, dimostrando di essere pronto per aspirare a sempre maggiori traguardi.
Concludiamo con un video amatoriale ripreso la scorso anno ad Ascona, in cui Cafiso esegue Stars Fell on Albama con un quartetto che dovrebbe essere lo stesso del disco.
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