martedì 13 dicembre 2011

Il 15 aprile uscirà Verdeluna Dancing Hall il nuovo disco de “Les Italiens” di Alessandro Di Puccio.

Repost from Splinder (8 mar. 2009)


Recentemente ho ricevuto la documentazione promozionale per il nuovo disco di un interessante gruppo musicale fiorentino Les Italiens, diretto dal maestro Alessandro Di Puccio.
Leggendo le note illustrative la prima cosa che mi ha incuriosito è stato il riferimento al mondo sonoro delle orchestre jazz da ballo italiane degli anni '40 e '50, ossia Gorni Kramer, Pippo Barzizza, Francesco Ferrari, ed alla musica del Quartetto Cetra, di Lelio Luttazzi, di Fred Buscaglione, ecc.. 
Era un ritorno alla musica con la quale sono cresciuto, quella che mia madre, prima, ascoltava alla radio, e quella che da ragazzo, poi, ballavo nei dancings (o balere) di periferia.
Per saperne di più su questo progetto, per me intrigante, sono andato a trovare il suo ideatore: Alessandro Di Puccio. Il maestro mi ha ricevuto nel suo ufficio di direttore didattico della prestigiosa scuola di musica jazz del C.A.M. (Centro Attività Musicali) di Firenze; scuola che da trent'anni, ormai, sforna tanti nuovi talenti, molti dei quali diventati famosi non solo in Toscana, come il pianista Stefano Bollani, i batteristi e percussionisti Andrea Melani e Ettore Bonafé, il sassofonista Dario Cecchini, leader dei Funk Off, solo per ricordarne alcuni.

Innanzitutto gli ho chiesto quali erano state le motivazioni che lo avevano spinto ad un ritorno alle musiche di quegli anni, così lontane dalla sua formazione.
Questo recupero è stato inizialmente dettato dal desiderio di riscoprire la musica italiana del dopoguerra e, in particolar modo, il jazz che si è sviluppato in Italia nel periodo successivo al veto fascista degli anni Trenta. Desiderio legato ai ricordi d'infanzia, quando il padre appassionato di jazz, gli faceva ascoltare i dischi dei grandi maestri dello swing, e gli parlava del clima musicale di Firenze subito dopo la liberazione nell'agosto del 1944.
Il capoluogo toscano era diventato il rifugio di tutti gli artisti che fuggivano dalla parte del paese ancora sotto l'occupazione nazista. Sempre a Firenze si stavano creando le basi di quella che sarebbe diventata la nuova RAI, infatti nella sede di Radio Firenze si esibivano le orchestre Ferrari e Barzizza in cui militavano eccellenti solisti come il batterista Francesco Bausi, (una specie di Gene Krupa italiano) e gli straordinari sassofonisti Marcello Boschi e Tullio Tilli che non avevano nulla da invidiare ai colleghi americani.
Il progetto è nato diversi anni fa, quando Di Puccio ha cominciato a cimentarsi in composizioni che si ispiravano a quell'epoca, cercando di ricreare, filtrandole, quelle magiche atmosfere. Dei “falsi d'autore” come ama chiamarli il maestro.
Quasi a corredo di tale progetto nacque nel 1998 l'orchestra de “Les Italiens”, (www.lesitaliens.it) il cui nome si rifà agli attori della commedia dell’arte che, nel Cinquecento e nel Seicento, improvvisavano su un canovaccio. Il gruppo è composto da una decina di elementi, tutti più o meno legati alla scuola.


Il loro esordio discografico avvenne nel 2003 con il disco omonimo, che però si rifaceva solo marginalmente all'idea suddetta, spaziando in più direzioni, dal jazz manouche alla musica etnica.


Il nuovo disco invece rappresenta il coronamento del progetto, già partendo dal titolo: Verdeluna Dancing Hall che richiama alla memoria i locali da ballo di quegli anni.

Tutti i dieci brani sono stati scritti da Di Puccio, con i testi di Franco Pinzauti e spaziano dal vivace boogie di Rock and Go al divertente mambo merengue di Verdeluna, dallo struggente Anne, in cui Di Puccio si cimenta anche come cantante, al romantico Un soire d'avril, dalla vivace Tarantissima al dolce slow di Potevi dirlo subito, ed infine dallo swingante Dora all'allegra polka di Sciopé.
Un disco tutto da gustare, che ti fa venir voglia di ballare, impreziosito dall'elevata qualità degli strumentisti e dei vocalists:

Alessandro Di Puccio (vibrafono, percussioni) Luca Marianini (tromba), Simone Santini (sax alto), Marco Bini (sax tenore), Dario Cecchini (sax soprano, baritono), Stefano Onorati (pianoforte), Luca Gelli (chitarra), Francesca Taranto (basso elettrico, voce), Alessandro Fabbri (batteria), Massimo Altomare e Mary Loscerbo (voce).


Un'occasione da non perdere per ascoltare della musica di grande qualità.
Concludiamo con un sintetico filmato realizzato lo scorso anno in occasione di una delle tante esibizioni dell'orchestra.

...


(Nota per i non fiorentini: l'anziano signore che dichiara il suo amore per il jazz è Narciso Parigi, cantante simbolo, con Odoardo Spadaro, della canzone fiorentina).



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