Pubblicato sabato 17 marzo 2007
Con questa nuova pagina completiamo l’esame dell’apporto di Louis Armstrong al duetto vocale nel jazz.
Fra le molte altre cantanti con le quali Armstrong ha duettato c’è un’altra grande signora del jazz: Billie Holiday (1915-1959).
La Decca, infatti, dopo averlo fatto duettare per la prima volta nel 1946 con Ella Fitzgerald, volle fare un nuovo esperimento affiancandogli un’altra grande cantante della propria scuderia.
I due nel 1947 si erano incontrati sul set del film New Orleans (Titolo italiano: La città del Jazz), ma nei tre brani musicali in cui compaiono insieme (Do You Know What It Means…, The Blues Are Brewin’ e Farewell to Storyville) canta solo Billy, mentre Louis si limita a suonare la tromba ed a dirigere la band.
Il 30 settembre 1949 i due artisti si trovarono in studio a New York, con l’orchestra di Sy Oliver e registrarono due brani[1]:
-You Can’t Lose a Broken Heart
-My Sweet Hunck of Trash.
Il risultato non fu esaltante, la sensibilità artistica dei due personaggi era molto diversa e l’incontro non venne più replicato.
Nel primo brano i due si limitano ad esporre il tema uno dopo l’altro senza interagire e le voci si sovrappongono in un paio di battute finali, niente di memorabile come duetto, anche se le prestazioni individuali sono eccellenti.
Nel secondo invece, grazie anche al divertente e spiritoso testo, Armstrong può sfoggiare le sue caratteristiche di interlocutore scherzoso, riuscendo a stimolare la partner, con un risultato più apprezzabile, che tuttavia merita di essere ricordato più che altro per la sua unicità.
Per restare ad Armstrong, un vero maestro anche in questo genere di “performances”, meritano di essere ricordati anche i suoi duetti con alcuni partners maschili come Bing Crosby, Frank Sinatra e primo fra tutti Jack Teagarden (1905-1964). Il trombonista texano di origine tedesca, nella seconda metà degli anni quaranta, era entrato a far parte degli “All Stars” di Armstrong e grazie a «la sua pigra enunciazione baritonale dal “drawl” sudista e al languido blues feeling»[2] divenne il compagno ideale, una specie di “alter ego” di Ella Fitzgerald, per memorabili duetti. Meritano in particolare di essere ricordati: Jack-Armstrong Blues, Basin Street Blues e soprattutto quel Rockin’ Chair che divenne presto il loro cavallo di battaglia, replicato ogni sera con successo nelle tournée in giro per il mondo.
Passiamo ora ad esaminare i rapporti, molto diversi, con Bing Crosby e Frank Sinatra, due vere “stars” dello “show business” statunitense.
Con Bing Crosby (1903-1977) vi fu una lunga e proficua collaborazione, che si protrasse per anni, nata da un incontro hollywoodiano del 1936 e che produsse un bellissimo Pennies from Heaven[3] con l’orchestra di Jimmy Dorsey, “leit motiv” dell’omonimo film. Da allora i due si incontrarono spesso, soprattutto in spettacoli radiofonici dai quali nacquero diversi duetti poi divenuti famosi e successivamente raccolti su disco[4]. Meritano in particolare di essere ricordati Lazy River, Lazy Bones, Let’s Sing Like a Dixieland Band e soprattutto quel Gone Fishin’ del 1951 ritenuto unanimemente il loro pezzo migliore, jazzisticamente parlando.
Nel 1956 i due si trovarono nuovamente sul set di High Society, un film musicale scritto da Cole Porter, che vedeva anche la partecipazione di Frank Sinatra, oltre alla spendida Grace Kelly. Nell’occasione essi duettarono in un divertente You has Jazz, mentre nell’altro brano eseguito insieme, I love Samantha, Armstrong si limita a suonare, da par suo, la tromba.
Il 5 luglio 1960 i due vennero riuniti in sala d’incisione dalla MGM sotto la direzione di Billy May e registrarono 12 brani poi raccolti in un album dal titolo “Bing & Satchmo”. Alcuni di questi brani erano stati cantati dai due già molte volte, mentre altri erano delle novità, come ad esempio The Preacher il noto brano di Horace Silver. Il disco purtroppo almeno fino ad ora non è stato ancora ripubblicato su CD e pertanto i brani in esso contenuti sono difficilmente reperibili.
Degli incontri di Frank Sinatra (1915-1998) con Armstrong, che non furono molti, solo di due ne è rimasta traccia discografica. Nel 1954 i due si incontrarono in sala d’incisione per registrare Ad-lib Blues[5], un brano che avrebbe dovuto far parte della colonna sonora di un lungometraggio a cartoni animati “Finian’s Rainbow”, che non venne mai realizzato. Il 13 ottobre del 1957, si incontrarono nuovamente nello spettacolo televisivo “Edsel Show”[6], dove duettarono in Birth of the Blues[7]. Due veri pezzi da antologia. Nel primo breve brano, poco meno di due minuti, i due improvvisano un blues senza parole, che mette in evidenza un grande feeling ed una straordinaria sensibilità al blues anche da parte di Sinatra. Il secondo e più noto brano, vede i due esibirsi davanti al pubblico televisivo in un altro brano degno, come afferma lo stesso Sinatra, di entrare nella storia del blues.
[1] Si trovano nel doppio CD “Billie Holiday – The Complete Decca Recordings” CD2 tracks 16 e 17
[2] Luciano Federighi, Le Grandi Voci della Musica Americana, Mondadori, Milano, 1997, p.27
[3] in Bing Crosby and Some Jazz Friends, CD MCA, track 7
[4] Parte di questi incontri vennero pubblicati su LP anche in Italia “Louis Armstrong & Bing Crosby Live” (FAMILY SFR-DP-665), disco ormai introvabile. Attualmente alcuni di quei duetti si trovano in CD nell’album “Fun with Bing & Louis (1949-51)” Jasmine Music 336, che comprende anche vari brani non in duo.
[5] in Frank Sinatra, The Soundtrack Sessions, CD BRAVURA, 1994 track n.12
[6] Negli anni ’50 e ’60 vi furono altri incontri televisivi: il 1 gennaio 1952 nel corso del “Frank Sinatra Show” duettarono in Lonesome Man, il 13 novembre 1957 sempre nell’Edsel Show” cantarono South of the Border, ma di queste esibizioni non è rimasta traccia, se non negli archivi delle emittenti televisive che almeno per ora non le hanno rese pubbliche.
[7] In Frank Sinatra & Friends, CD Hallmark, track n.13
Nessun commento:
Posta un commento