martedì 11 giugno 2019

Alberto La Neve: Night Windows (Manitù Records 2019)


Lo scorso week-end ho finalmente ascoltato questo nuovo CD di Alberto La Neve, uscito il primo di giugno, come segnalato nel post precedente.
Questo terzo lavoro del sassofonista di Cosenza conferma i lusinghieri risultati conseguiti con NEMESI del 2016 (qui) e LIDENBROCK, con Fabiana Dota, del 2017 (qui).
Questo nuovo disco, che potremmo definire un "concept album", si ispira all'opera pittorica di Edward Hopper, uno dei più noti artisti statunitensi del XX secolo. Infatti gli otto brani, tutti originali, prendono il titolo da altrettante opere del pittore, dalle quali il sassofonista ha tratto ispirazione per le sue composizioni, create con il solo sassofono con l'ausilio di loop machine e multi effetti.


Il risultato è decisamente suggestivo, arricchito, nel brano Room in Brooklyn, dalla particolare vocalità di Fabiana Dota, che si inserisce nel fluire del brano come uno strumento in più.


 Edward Hopper: Room in Broolyn (1932) Museum of Fine Arts Boston

Il brano che da il titolo all'album ricorda un quadro, parzialmente riportato anche nella copertina, che è emblematico dell'opera del pittore e sta a rappresentare "l'essenza dell'intero album" come dichiarato nelle note di copertina "Finestre Notturne come anime di edifici dalle quali poter osservare ogni interno da un esterno e ogni esterno da un interno."


Edward Hopper: Night Windows (1928) MoMA New York

Un altro brano che mi ha particolarmente impressionato è Nighthawks, ispirato dall'omonimo quadro, noto anche come i Nottambuli, in cui La Neve sfodera tutta la sua abilità di strumentista e, ad un certo punto, crea un'atmosfera sonora che dà l'impressione di stare ascoltando la sessione sassofoni di una big band.

Edward Hopper: Nighthaks (1942) Art Institute of Chicago

In sintesi non posso che complimentarmi con questo artista che ancora una volta ha centrato pienamente l'obiettivo, confermando i miei precedenti giudizi sulla sua creatività, capace di creare un antidoto alla banalità della musica che oggi va per la maggiore.
Concludo proponendo l'ascolto del video promozionale di uno dei brani contenuti nel disco.







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