sabato 30 dicembre 2017

JAZZ 2017: LA MIA "TOP FIVE"

Anche il 2017 è arrivato al capolinea e come ogni anno il WEB è inondato di classifiche che segnalano i migliori dischi jazz dell'anno.
Quest'anno, un po' velleitariamente, mi sono cimentato in una personale classifica, segnalando alcuni dischi, pochi, che mi hanno maggiormente convinto, ovviamente fra quelli che sono entrati nella mia modesta raccolta.
Forse ho esagerato un po' con i "vecchietti", ma da ultraottantenne merito comprensione.

AHMAD JAMAL: MARSEILLE (Jazz Village 2017)



A 86 anni suonati  Jamal non delude mai e, soprattutto, non si adagia sulla routine del piano-trio. Ottimi anche gli interventi vocali di Mina Agossi e di Al Malik.

DEJOHNETTE, GRENADIER, MEDESKI, SCOFIELD: HUDSON (Motéma 2017)


Un altro "diversamente giovane" guida questo quartetto che mi ha affascinato per la freschezza con cui affronta un programma che alterna vecchi "classici" folk, rock, blues con eccellenti composizioni originali.

VIJAY IYER SEXTET: FAR FROM OVER (ECM Records 2017)


Con questo fenomenale pianista indiano-americano si va sul sicuro. In questo nuovo disco si cimenta con un organico più ampio, aggiungendo tre fiati al consueto trio. Dieci composizioni originali di grande impatto emotivo.

CHARLES LLOYD NEW QUARTET: PASSIN'  THRU (Blue Note 2017)


In questo "live", registrato in alcuni festival estivi lo scorso anno, Lloyd, alla soglia degli 80 anni dimostra di non aver perso la grinta di un tempo alla testa di un collaudato quartetto.

GARY PEACOCK TRIO: TANGENTS (ECM Records 2017)


Chi di solito lo immagina nello Standards Trio di Keith Jarrett, in questo album troverà un Peacock diverso che, nonostante gli 82 anni, cerca sempre nuovi stimoli ed esperienze, affiancato da due artisti navigati come Marc Copland al piano e Joey Baron alla batteria.

venerdì 15 dicembre 2017

Esce oggi LINDENBROOK concert for sax and voice: il nuovo disco di Alberto La Neve e Fabiana Dota




Pubblicato ufficialmente il 15 dicembre 2017, disponibile in copia fisica e sulle più importanti piattaforme digitali, Lidenbrock – Concert for sax and voice è il nuovo progetto discografico del sassofonista/compositore Alberto La Neve e della cantante Fabiana Dota. Edito dalla giovane etichetta Manitù Records, è un disco colmo di suggestioni pervasive, che rifugge tendenzialmente da qualsiasi classificazione di genere musicale. Fortemente ispirato alla figura di Otto Lidenbrock, personaggio che nel noto romanzo fantastico di Jules Verne intitolato Viaggio al centro della Terra (nell’originale lingua francese Voyage au centre de la Terre) veste i panni di un iracondo, tenace ed erudito professore di mineralogia, Lidenbrock – Concert for sax and voice è un album concepito come una sorta di suite, che consta di quattro brani originali scaturiti dalla fecondità compositiva di La Neve. Il sagace utilizzo dell’elettronica rappresenta un elemento caratterizzante di questa creatura discografica, dalla quale trasuda manifestamente la riconoscibile e ben definita identità artistica di Alberto La Neve e Fabiana Dota.

mercoledì 23 agosto 2017

Da venerdì 1 settembre al via il “Francavilla è Jazz” 2017





Luigi Grasso Quartet, Rosario Bonaccorso Quartet, Joyce E. Yuille & Jazz Inc le formazioni della IV edizione

Cresce sempre più l’attesa per la quarta edizione del Francavilla è Jazz, vero evento di punta dell’estate francavillese. 
La location, come consuetudine, sarà la suggestiva cornice di Largo San Marco, scorcio situato nel cuore del centro storico di Francavilla Fontana. 

Luigi Grasso

Venerdì 1 settembre, alle ore 21:30, Luigi Grasso Quartet, sfavillante formazione costituita da Luigi Grasso (sax), Andrea Pozza (pianoforte), Luca Pisani (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria), inaugurerà il festival brillantemente diretto da Alfredo Iaia. Il quartetto, guidato dal purissimo talento Grasso, sanguigno bopper dal fraseggio dirompente, eseguirà un repertorio incentrato su svariati e celeberrimi standard della tradizione jazzistica, unitamente ad alcuni brani italiani rigorosamente riarrangiati in chiave jazz. A soli 14 anni, il sassofonista campano, ma parigino d’adozione e d’azione, stregò letteralmente il grande trombettista statunitense Wynton Marsalis, che disse di lui: <Ragazzo, tu col sax, come ti chiami? Luigi Grasso? E quanti anni hai? Solo 14? Negli ultimi vent’anni ho sentito forse sette, otto suonare bene come te. Ma sappi che questo può essere sia un vantaggio che uno svantaggio. Non perderti per la strada come tanti altri, mi raccomando. Resta concentrato e motivato. Dovrai innalzarti sopra la “pubblica opinione”, essere critico verso le “verità” ufficiali e pensare sempre con la tua testa>. Pozza, uno fra i migliori jazzisti italiani in attività, pianista che fonde uno spiccato senso melodico con una propulsione swingante particolarmente energica, insieme al tandem Pisani-Scasciamacchia, garanzia di granitica solidità ritmica, contribuiranno in modo determinante a un live che promette spettacolo. 

il pianista Andrea Pozza

Si prosegue sabato con Rosario Bonaccorso Quartet, formato da Dino Rubino (flicorno), Enrico Zanisi (pianoforte), Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e Alessandro Paternesi (batteria). La formazione diretta da Bonaccorso, uno tra i massimi esponenti del contrabbasso jazz tricolore, presenterà A Beautiful Story, la nuova creatura discografica del musicista siculo licenziata da Jando Music e Via Veneto Jazz. (recensita su questo blog QUI Insieme a tre giovani e valenti jazzisti, oramai affermati e stimati anche oltre i confini nazionali, Rosario Bonaccorso ha dato vita a un album che consta di dodici composizioni frutto della sua feconda materia grigia. Un disco profondo, denso di pathos evocativo, incardinato su una commistione fra modern jazz e contemporary jazz, dal quale, a sprazzi, sgorga un’anima mediterranea. 

da sx Paternesi, Bonaccorso, Rubino, Zanisi


Domenica calerà il sipario sulla IV edizione del Francavilla è Jazz con Joyce E. Yuille & Jazz Inc, band composta da Joyce E. Yuille (voce), Giacomo Uncini (tromba), Alessandro Fariselli (sax), Massimiliano Rocchetta (pianoforte), Mauro Mussoni (contrabbasso), Fabio Nobile (batteria) e Luca Mattioni (percussioni). La line-up guidata dall’esplosiva vocalist statunitense, dotata di un timbro riscaldante, avvolgente e maliardo, nonché cantante dalla presenza scenica notevole, proporrà una serie di composizioni originali tratte da alcuni suoi dischi e qualche standard jazz molto noto. La sua band è spumeggiante, costituita da musicisti dalla verve comunicativa travolgente. 



Sempre e solo nel segno di una proposta artistica qualitativamente eccellente, la quarta edizione della kermesse francavillese, come ogni anno, presenta un programma di alto livello. Per la realizzazione di questa prestigiosa rassegna è doveroso menzionare il Comune di Francavilla Fontana per il patrocinio e per il fondamentale apporto organizzativo, gli sponsor per l’indispensabile contributo e il competente direttore artistico Alfredo Iaia per l’oculatezza e la bontà delle sue scelte artistiche.

Stefano Dentice (con la collaborazione di Gian Luigi Destefanis)



mercoledì 19 aprile 2017

Il fascino del vibrafono-jazz nel nuovo CD del quartetto di Marco Pacassoni: GRAZIE (Nasswetter Music Group 2017)

Ho sempre nutrito una particolare predilezione per le sonorità ovattate del vibrafono sin dai tempi di Milt Jackson e del Modern Jazz Quartet, gruppo che ho particolarmente amato nei primi anni in cui ho cominciato ad appassionarmi a questa musica.
È stato quindi con grande piacere che mi sono accinto ad ascoltare questo nuovo album dell'eccellente strumentista di Fano, Marco Pacassoni.




Non sono molti i jazzisti italiani in attività che si sono interamente dedicati a strumenti così particolari come il vibrafono e la marimba, riuscendo ad arrivare a risultati di altissimo livello artistico, come ha fatto Marco Pacassoni con questo album, coadiuvato da eccellenti musicisti come Enzo Bocciero, piano e tastiere, Lorenzo De Angeli al basso acustico e Matteo Pantaleoni alla batteria e percussioni. 
Il disco, come si evince dal titolo, è anche un gesto di gratitudine da parte del leader nei confronti del padre, mancato da poco, "che è stato il primo a credere in lui oltre ogni ragionevole dubbio". 
I 10 brani che compongo l'album sono tutte composizioni originali, sei del leader e quattro di Bocciero, e spaziano fra elegante compostezza e allegra vivacità, offrendo a tutti gli interpreti lo spazio necessario per mettere in evidenza le loro qualità strumentistiche.
Citazione a parte meritano gli ultimi due brani "Prelude to One Day" e "One Day (We'll Play Together)" il primo eseguito in solo alla marimba e l'altro con la presenza di due ospiti di grande spessore: Riccardo Bertozzini alla chitarra classica che ci offre un accattivante intervento solistico  con tinte spagnoleggianti, seguito dal flicorno di Amyk Guerra con spunti altrettanto appassionati.
Questo album, in sintesi, è una eccellente pagina di musica tout court, senza etichette, che non rinnega il jazz, che è sempre sottotraccia, ma che può essere ampiamente goduta da chi non ne è particolarmente coinvolto.
Per dare un idea di cosa stiamo parlando proponiamo questo swingante "Freedom", ripreso durante uno dei numerosi concerti per promuovere il disco.





Per chi volesse saperne di più:
http://www.marcopacassoni.com/
https://www.youtube.com/channel/UCAWTAieVh09NWecPiECGWDg
https://www.facebook.com/marco.pacassoni?fref=ts

martedì 28 marzo 2017

Darshan - Apramada Project (Alessio Brocca edition 2017) il primo album di una trilogia concepita dal sassofonista Giuseppe Santangelo.



"Darshan", album di esordio del sassofonista siciliano trapiantato a Milano Giuseppe Santangelo,  è il primo di una prevista serie di tre, con il suo quartetto composto da Giulio Stromendo al piano, Marco Brambilla al basso e Riccardo Bruno alla batteria, in cui affronta un percorso filosofico-spirituale di ispirazione orientaleggiante, definito Apramada Project.


Tutti i brani da lui composti, tranne uno, hanno come titolo parole tibetane, il cui significato viene ampiamente spiegato nelle note di copertina.

Come ci spiega lo stesso autore, questo primo album è dedicato alla "ricerca di se stessi".
Prescindendo da queste motivazioni un po' elitarie, che esprimono soprattutto il pensiero del leader, la musica è gradevole e non richiede, necessariamente, di approfondire le, a volte un po' contorte, spiegazioni semantiche dei titoli. 
Di seguito il video promozionale dell'album che completa quanto sopra.



In sintesi, come tutti i "concept" album, oggi tanto di moda, questo resta, soprattutto, un'opera "concettuale", riservata ad un pubblico intellettualmente "coltivato", all'altezza della profondità del pensiero filosofico-musicale di Santangelo.



lunedì 20 marzo 2017

Rosario Bonaccorso ci racconta "Una bellissima storia" con il suo ultimo CD "A Beautiful Story" (Jando Music-Via Veneto Jazz 2017)

Nel precedente post avevo segnalato l'uscita di questo  nuovo CD di Bonaccorso, finalmente ho potuto ascoltarlo e posso parlarne con cognizione di causa.



Aprendo l'elegante confezione del CD la prima cosa che mi ha colpito è la frase (quasi un in esèrgo se si trattasse di un libro) posta all'interno:
Living a dream which comes true is "A Beautiful Story"
La realizzazione di un sogno non può che creare quell'atmosfera di affiatamento e di armonia che caratterizza questo disco.
Dopo l'eccellente Viaggiando uscito nel 2015 col precedente quartetto comprendente: Fabrizio Bosso, Javier Girotto e Roberto Taufic, Bonaccorso ha deciso di rinnovare il quartetto sia nella forma, togliendo un fiato e inserendo il pianoforte, sia nei componenti puntando su musicisti più giovani.

nella foto da sx Paternesi, Bonaccorso, Rubino e Zanisi



Esperimento decisamente riuscito con la scelta di tre talentuosi musicisti con già alle spalle diverse esperienze discografiche. Dino Rubino, il più "anziano" dei tre, negli anni ha alternato alla tromba e al flicorno, il pianoforte collaborando anche con Cafiso, Mazzarino, Fioravanti, ecc..

Enrico Zanisi, il più"giovane" è considerato oggi uno dei migliori giovani pianisti in circolazione e con il proprio trio - di cui fa parte anche Alessandro Paternesi, batterista molto apprezzato - ha realizzato già alcuni dischi che hanno riscosso il plauso della critica e non solo.
Il disco si apre con il brano che da il titolo all'album, in cui il suadente suono del flicorno si intreccia con le note del pianoforte, mentre il basso del leader e le spazzole di Paternesi arricchiscono la magica atmosfera, e prosegue nei due brani successivi con il mescolarsi di eleganti fraseggi, in cui di volta in volta prevale l'intensità espressiva di Rubino o il delicato e preciso pianismo di Zanisi, sostenuti dall'autorevole guida di Bonaccorso e dalla discreta ritmica di Paternesi.
Con Duciddu le atmosfere cambiano: il basso in apertura si impone sugli altri componenti per fondersi poi tutti intorno a Rubino che nel finale prende il sopravvento.
In Storia di una farfalla la combinazione dei quattro strumenti ci fa quasi percepire il fluttuare della farfalla.
Tango per Pablo riesce a creare una gradevole atmosfera da ballo, mentre Lulù e la Luna si apre con un un delicato dialogo piano-basso per poi proseguire con il fraseggio "lunare" di Rubino.
Il disco si chiude con il romantico, fin dal titolo, You Me Nobody Else, in cui prevale la presenza del pianoforte di Zanisi.
Ascoltando il disco tutto di seguito, si ha veramente la sensazione di essere all'interno di una "Bellissima Storia" narrata da quattro artisti che padroneggiano con maestria il proprio strumento sotto la guida sicura del Leader.

martedì 21 febbraio 2017

A BEAUTIFUL STORY, il nuovo progetto discografico di Rosario Bonaccorso.


Pubblicato il 27 gennaio 2017 per Jando Music / Via Veneto Jazz, disponibile sulle principali piattaforme digitali e in copia fisica, A Beautiful Story è il nuovo progetto discografico realizzato da uno fra i più apprezzati e autorevoli contrabbassisti jazz e compositori italiani: Rosario Bonaccorso. 
Il musicista di origine sicula sceglie ad hoc tre fulgidi talenti del panorama jazzistico nazionale per questo suo lavoro: Dino Rubino al flicorno, Enrico Zanisi al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria. I dodici brani contenuti nel CD scaturiscono dall’ubertosa materia grigia di Bonaccorso. A Beautiful Story, che apre un nuovo capitolo nell’excursus artistico del noto jazzista, dopo la trilogia scritta sul tema del viaggio (Travel Notes, In Cammino e Viaggiando), è un album intenso, che coniuga modern jazz e contemporary jazz, dal quale si leva un’inebriante fragranza di mediterraneità. Rosario Bonaccorso, con una classe cristallina più unica che rara, unitamente a un’abbagliante sensibilità narrativa e a un’incantevole grazia interpretativa, dona la “parola” al suo contrabbasso, raccontando la sua musica con una generosità comunicativa che lascia con il fiato sospeso.

Stefano Dentice 21 feb. 2017