lunedì 19 marzo 2012

Quattro tenori in conclave: un vecchio disco interessante da riesumare.


Nel 1956 la Prestige riunì quattro sassofonisti della sua scuderia: Hank Mobley (1930-1986), Al Cohn (1925-1988), John Coltrane (1926-1967), Zoot Sims (1925-1985) per realizzare un “insolito” conclave da proporre in un album.
Siamo nel 1956 ed il recente definitivo passaggio agli LP da 30 cm permetteva la realizzazione di brani di lunga durata, consentendo a più solisti di esprimersi in improvvisazioni sempre più estese senza vincoli di tempo. Ai quattro venne affiancata una rhythm session di grande spessore: il trio del pianista Red Garland con Paul Chambers al basso e Art Taylor alla batteria.


I quattro artisti non erano ancora molto noti, nonostante tre di loro avessero già più di 30 anni.
Al Cohn e Zoot Sims avevano suonato insieme per diversi anni nell'orchestra di Woody Herman, componendo con Stan Getz e Serge Chaloff la seconda versione dei Four Brothers, e rimasero sempre legati suonando spesso insieme, ma nessuno dei due all'epoca godeva di una grande notorietà.


John Coltrane era entrato, da circa un anno, a far parte del quintetto di Miles Davis, ancora sotto contratto con la Prestige, ma non aveva, fino ad allora, raggiunto le vette di popolarità degli anni successivi.



Hank Mobley, il più giovane, aveva da poco lasciato i Jazz Messengers di Art Blakey e cominciava a farsi un nome e, forse, lo scopo vero dell'operazione era quello di lanciare il nuovo acquisto. 


Infatti nella copertina dell'album il suo nome compare per primo, mentre gli altri tre sono in rigoroso ordine alfabetico e dei quattro brani registrati due sono classici standards e due sono sue composizioni.


Il disco si apre con il brano che da il titolo all'album, il quale inizia con una rapida presentazione dei 4 con due battute a testa in sequenza: Mobley, Coltrane, Sims e Cohn, segue una serie di assolo con Coltrane questa volta alla fine.


Questa esecuzione costituisce il punto cardine di tutto l'album e rappresenta un raro, se non unico, esempio di quattro lunghi diversi assolo, di 3 chorus ciascuno, sullo stesso tipo di strumento, e questa particolarità è stata studiata, analizzata, sviscerata in trascrizioni per addetti ai lavori, reperibili anche in rete, e da sola vale l'acquisto dell'album, che non può mancare nella discoteca di chi ama questa musica.
Il secondo brano della prima facciata è lo standard Just You, Just Me, eseguito con ritmo giocoso e swingante con ripetuti interventi di poche battute in sequenza da parte di tutti, per concludere in collettivo.


Il lato B si apre con un'altra composizione di Mobley Bob's Boy 


e la sequenza degli assolo dovrebbe essere Coltrane, Mobley, Cohn e Sims.


Conclude la sessione il famoso How Deep is the Ocean di Irving Berlin con una serie di assolo aperti da Cohn, seguito da Sims e da Coltrane, con Mobley che chiude la sessione. Interessante notare che Mobley prende il primo e l'ultimo assolo del disco, quasi a confermare quanto sopra supposto. 


Nel 1962, quando la fama di Coltrane aveva superato di gran lunga quella degli altri esecutori ed il suo contratto con la Prestige era da tempo scaduto, quest'ultima per sfruttarne la notorietà, ripubblicò il disco con il nome di Coltrane in maggiore evidenza rispetto agli altri tre.


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