Questo nuovo disco del chitarrista milanese Martino Vercesi, che non conoscevo prima, è stato per me una piacevole sorpresa per più di un motivo.
Innanzi tutto, non avendo io una grande dimestichezza con la chitarra-jazz, strumento che non rientra fra quelli che ascolto più di frequente, sono rimasto affascinato dalle qualità di sensibile strumentista e di originale compositore (tutti i brani del disco sono opera sua) di Vercesi che, in questa sua fatica, è coadiuvato da alcuni eccellenti musicisti: Rudi Manzoli al sax tenore, Danilo Gallo al basso e Matteo Rebulla alla batteria.
Il quartetto ripreso in una recente esibizione al Bonaventura Music Club di Buccinasco (MI) (foto di Roberta Priolo)
Altro motivo si sorpresa è stato il titolo che, al primo impatto, per un vecchio fruitore di jazz può essere equivocato, infatti mi ha subito ricordato lo storico album del 1965 New Thing at Newport con John Coltrane ed Archie Shepp, con il timore che si trattasse di un revival del Free-jazz.
In realtà il titolo si riferisce ad una "nuova cosa" che è accaduta nella vita di Martino, l'arrivo di un figlio, che certamente ne ha scombussolato la vita, addolcendone anche la creatività.
I sei brani contenuti nel disco sono tutti godibili e spaziano dal Mainstream più classico a spunti più sofisticati con atmosfere post-bop, in cui il sax di Rudi Manzoli richiama suggestioni alla Stan Getz.
In conclusione un album tutto da ascoltare e riascoltare per goderne a pieno l'affiatamento e le eccellenti performances individuali dei quattro componenti del quartetto.
A conferma di quanto detto propongo in questo video uno dei brani che ho maggiormente apprezzato: Funciful Dream terza traccia del disco
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