Ritorno dopo una lunga assenza dovuta a fattori vari: età che avanza (il traguardo degli 80 si avvicina a grandi passi), vari problemi familiari, e un rigurgito di interesse per argomenti politico-militari, che, prima della pensione, erano stati il mio lavoro e che per anni avevo, quasi per scaramanzia, messo in quarantena e che gli ultimi eventi mi hanno spinto a riprendere.
Ciò detto non significa che in questi mesi abbia smesso di ascoltare la mia musica preferita e di segnalare qualche disco nuovo che mi sia particolarmente piaciuto.
Fra questi merita una particolare segnalazione l'ultima fatica del chitarrista torinese Dario Chiazzolino Red Cloud (Tukool Records 2016) uscito nel marzo scorso.
Dario "Rainote" Chiazzolino, così si firma, (classe 1985) ha un curriculum musicale di tutto rispetto, che spazia dal rock alla World Music, prima di arrivare, ormai da diversi anni, a privilegiare il Jazz. Ha collaborato, oltre che con alcuni dei maggiori jazzisti italiani: da Flavio Boltro, a Rosario Giuliani, da Giovanni Falzone a Tullio De Piscopo, anche con musicisti internazionali come Bobby Watson, Billy Cobham, Bob Mintzer, Roy Hargrove, ecc..
Il suo palmares è fitto di riconoscimenti internazionali e lo scorso anno ha vinto il premio Berklee Umbria Jazz come miglior chitarrista jazz.
In questo suo nuovo disco si avvale della collaborazione di alcuni musicisti di notevole spessore e di grande esperienza come il pianista romano Antonio Faraò, uno dei più apprezzati pianisti jazz in circolazione,
il bassista francese Dominique Di Piazza, artista eclettico molto apprezzato a livello internazionale, che ha già suonato con Faraò,
e ancora un francese, il batterista Manhu Roche, altro virtuoso del proprio strumento che ha suonato con Petrucciani, Galliano, Grossman ecc.,
Come quasi sempre succede, se mescoli ingredienti di alto livello, il prodotto non può che essere eccellente.
Il disco contiene otto composizioni originali di Chiazzolino, tutte più o meno a tema "atmosferico" ma anche "umorale", che confermano le sue indubbie capacità compositive. Il nono bravo è una rilettura molto originale del celebre "Solar" di Miles Davis, una scelta legata ovviamente al discorso atmosferico generale.
Di seguito un assaggio del brano che dà il titolo all'album
In sintesi un disco molto gradevole, che unisce la freschezza compositiva e l'abilità strumentale del giovane chitarrista alla maestria dei suoi validi partners.
Dopo averlo ascoltato non posso non condividere il giudizio della rivista statunitense Billboard, che ha definito Chiazzolino "uno dei più grandi chitarristi delle nuove generazioni".
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