Questa canzone venne composta nel 1941 da Gene De Paul, con la coppia di parolieri Don Raye e Patricia Johnston, per la colonna sonora di un film comico della coppia Abbott & Costello: Ride'em Cowboy (Gianni e Pinotto fra i Cowboys) in cui era interpretata, con una performance un pò sdolcinata, secondo i canoni dell'epoca, dal modesto cantante e attore western Dick Foran.
Questo filmetto, che molti della mia generazione avranno visto da ragazzini, nei primi anni del dopoguerra in qualche cinema parrocchiale, presentava un'altra particolarità, la presenza di una giovane Ella Fitzgerald, agli inizi della carriera, in una delle sue rare apparizioni cinematografiche, in cui interpreta una cameriera e canta il suo Hit del momento: A Tisket, a Tasket.
Ritornando a I'll Remember April la canzone riscosse comunque un discreto successo grazie alle interpretazioni dell'orchestra di Woody Herman, Bing Crosby e altri, ma esclusivamente nella versione vocale "convenzionale".
Dobbiamo arrivare al 1947 per trovare la prima versione jazzistica strumentale di notevole interesse: quella del trio di Bud Powell con Curly Russell al basso e Max Roach alla batteria, in cui geniale pianismo di Powell scompone e ricompone la melodia in un caleidoscopio di emozioni, avviando questo motivo al ruolo di grande standard jazzistico.
Una postilla personale riguardo a questo brano: è stato in assoluto il primo che ho ascoltato di Powell, tratto da un 45 giri acquistato in edicola più di 40 anni fa ed è stato l'ascolto di questo brano che mi ha fatto iniziare ad ammirare questo pianista, del quale oggi possiedo quasi tutti i dischi.
Un altro straordinario pianista: George Shearing nel dicembre del 1949 ne incise, con il suo quintetto, una versione elegante, gradevole, in cui il pianoforte dialoga con il vibrafono della bravissima Marjorie Hyams, accompagnato da una sessione ritmica di tutto rispetto con Chuck Wayne alla chitarra, John Levy al basso e Denzil Best alla batteria. Una perfetta alchimia stilistica che ne farà uno dei gruppi più originali ed apprezzati di quegli anni.
Nella primavera del 1950 Bud Powell venne scritturato, assieme a Curly Russell, da Charlie Parker per una serie di concerti di un nuovo quintetto al Birdland di New York. Gli altri membri erano Fats Navarro e Art Blakey. Durante quei concerti venne eseguita anche I'll Remeber April e ne esiste una registrazione da un nastro privato pubblicata molti anni dopo.
Un altro straordinario pianista: George Shearing nel dicembre del 1949 ne incise, con il suo quintetto, una versione elegante, gradevole, in cui il pianoforte dialoga con il vibrafono della bravissima Marjorie Hyams, accompagnato da una sessione ritmica di tutto rispetto con Chuck Wayne alla chitarra, John Levy al basso e Denzil Best alla batteria. Una perfetta alchimia stilistica che ne farà uno dei gruppi più originali ed apprezzati di quegli anni.
Nella primavera del 1950 Bud Powell venne scritturato, assieme a Curly Russell, da Charlie Parker per una serie di concerti di un nuovo quintetto al Birdland di New York. Gli altri membri erano Fats Navarro e Art Blakey. Durante quei concerti venne eseguita anche I'll Remeber April e ne esiste una registrazione da un nastro privato pubblicata molti anni dopo.
Tuttavia la prima versione su disco di Charlie Parker fu quella storica contenuta nel secondo album di Charlie Parker with Strings dell'estate 1950. La formazione comprendeva, fra gli altri, Bernie Leighton al piano, Ray Brown al basso e Buddy Rich alla batteria, con arrangiamenti di Joe Lippman.
Sempre in quel periodo fra il 1950 e il 1951 il vibrafonista Red Norvo, un musicista sulla breccia da molti anni, decise di rinnovarsi costituendo un trio "anomalo" con il chitarrista Tal Farrow e il giovane e all'epoca poco noto bassista Charles Mingus. Trio che, sia per la sua struttura atipica, sia per la notevole qualità dei componenti, ebbe subito un grande successo di critica e di vendite.
La loro versione del brano è decisamente originale con fluenti passaggi dal singolo assolo a improvvisazioni collettive in una suggestiva atmosfera "cameristica".
Negli anni successivi numerosi furono i musicisti e i cantanti che si cimentarono con questo standard, ma tre in particolare meritano di essere qui ricordati. Sono tre dei più grandi trombettisti di allora e non solo: Miles Davis, Clifford Brown e Chet Baker. Tre letture molto differenti e tutte di grande qualità.
Nel 1954 Davis era definitivamente uscito dal tunnel della droga ed iniziava una nuova stagione, un periodo intensamente creativo che gradualmente lo avrebbe riportato ai vertici.
Va inoltre ricordato che questa session fu la prima in cui Davis cominciò anche a usare la sordina.
N.B. la cover presentata nel video è quella dell'LP 30 cm. del 1957 Blue Haze in cui il brano venne ripubblicato, mentre il brano comparve la prima volta in un LP 25 cm. e la cover è quella riportata sopra, dal titolo poco fantasioso di Miles Davis quintet.
Nel febbraio del 1956 Clifford Brown e Max Roach con il loro quintetto comprendente anche Sonny Rollins al sax tenore, Richie Powell (fratello di Bud) al piano e George Morrow al basso registrarono due takes di I'll Remember April, dopo che il brano era stato testato in diversi concerti. Questo avveniva pochi mesi prima dell'incidente automobilistico che il 26 giugno provocò la morte del trombettista e del pianista.
Nel video seguente viene proposta l'alterate take pubblicata nell'album More Study in Brown, fatto uscire dopo l'incidente, mentre la original track era stata pubblicata nel doppio LP At Basin Street.
Ciò che colpisce ascoltando questa interpretazione è la grande creatività improvvisativa di Brown. Un assolo strepitoso che ci lascia un grande rimpianto: se la sua carriera, stroncata a soli 25 anni fosse proseguita Davis avrebbe avuto un un concorrente agguerrito.
Nell'inverno 1955-56 Chet Baker era in tournée in Europa con il suo quintetto e durante alcuni suoi concerti in Germania veniva raggiunto dalla giovane cantante emergente Caterina Valente con la quale eseguiva in duo I'll Remember April
Una esecuzione alla tromba molto diversa dalle precedenti e da altre che lo stesso Chet Baker realizzerà negli anni, ma proprio per questo meritevole di essere ricordata.
Questo standard andò via via diffondendosi con una crescente serie di esecuzioni di numerosi musicisti e cantanti che non possiamo stare qui a ricordare.
Avvicinandosi ai nostri giorni tuttavia vorrei segnalarne alcune altre che hanno suscitato in me un notevole interesse.
Avvicinandosi ai nostri giorni tuttavia vorrei segnalarne alcune altre che hanno suscitato in me un notevole interesse.
La prima è quella di Keith Jarrett del 1996. Dopo quasi cinquant'anni dalla bellissima esecuzione di Bud Powell, citata all'inizio, un'altro grandissimo trio esegue lo stesso brano dal vivo con una performance di qualità assoluta. Dieci minuti di puro virtuosismo a partire dal batterista Jack De Johnette, mentre il basso di Gary Peacock centellina i suoi interventi con grande tempismo.
Chiudiamo questa carrellata di esecuzioni differenti con due eccellenti chitarristi il francese Bireli Lagrene e il belga Philip Catherine che affrontano il tema con un sound latineggiante.